Secondo Transfermarkt vale 60 milioni, 5 in più di Nuno Mendes e dieci in più del francese (sceso di dieci milioni da giugno a oggi). E’ l’ottavo classe ’97 dal valore più alto
Giornalista
21 dicembre – 17:48 – MILANO
L’arrampicata è iniziata a Sion. A quei tempi Federico Dimarco era un ragazzino dal ciuffo ribelle che valeva un paio di milioni. Aveva lasciato l’Italia per ricominciare a sgasare sulla fascia dopo un paio di prestiti opachi come uno specchio impolverato. Si ritrovò a sparare con armi giocattolo durante un addestramento militare. Colpa di Christian Constantin, il presidente eccentrico del Sion che mandò i giocatori ad allenarsi con le forze armate a causa di risultati troppo altalenanti: “Se non fossi andato non mi avrebbero pagato…”.
il più costoso
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Sette anni dopo Dimarco è diventato il terzino sinistro più prezioso del mondo. Secondo Transfermarkt vale 60 milioni di euro, dieci in più di Theo – sceso parecchio dopo gli ultimi quattro mesi – e cinque in più di Nuno Mendes, titolare del Psg. Il ragazzo di Porta Romana è davanti ad Alphonso Davies, Udogie, Grimaldo, Cucurella, Kerzek, Robinson, Nuno Tavares e tutti gli altri. Definirlo terzino è riduttivo, comunque. Dimarco è un esterno a tutta fascia che sforna cross a ripetizione: in Italia solo Aaron Martin gli tiene testa – 35 traversoni riusciti contro 33 -, ma tutti gli altri sono dietro. Fede è primo anche per big chance create (9), tiri in porta (11), tiri totali (29), passaggi chiave (31). Quest’anno ha segnato tre gol e sfornato cinque assist in 18 partite. E’ il terzo azzurro più prezioso dopo Barella e Bastoni. L’ottavo classe ’97 in tutto il mondo: il primo è Lautaro, il sesto Thuram. Dimarco vale 60 milioni come Bremer e de Jong del Barcellona.
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contro Teo
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L’arma usata più spesso è il mancino. Dimarco sforna cross dal fondo, dalla trequarti, dal vertice alto dell’area. Ha una media di quasi tre passaggi chiave a partita, e Inzaghi lo sa bene. La catena mancina dell’Inter è un patrimonio dei nerazzurri e anche della Nazionale di Spalletti. La prima costruzione parte da Bastoni e si sviluppa con Dimarco. Ormai ha vinto il derby con Theo, uno che l’anno scorso valeva dieci milioni in più. Il calo di rendimento e le panchine con Fonseca ne hanno minato il valore. Dimarco l’ha sorpassato a sinistra e ora si gode il panorama.
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