L’ex attaccante della Nazionale Adriano (42 anni) ha dato il suo addio ufficiale domenica a Rio, durante un evento di gala. E un momento in particolare, molto emozionante, ha causato imbarazzo a molti internauti.
Fino ad allora il giubileo di Adriano (42 anni) era molto tradizionale. Domenica sera, l’ex centravanti del Brasile (48 presenze, 27 gol) e dell’Inter, in particolare, ha riunito gli amici allo stadio Maracanà di Rio per disputare una partita di gala, in occasione del suo addio nel mondo del calcio.
Un evento a otto anni dall’ultimo incontro ufficiale del brasiliano. 20.000 spettatori si sono radunati sugli spalti del mitico recinto carioca e hanno visto, per l’aneddoto, le leggende del Flamengo – la società di formazione di Adriano – dominare gli “Amici d’Italia” (4-3).
Ma poi, nel bel mezzo di questa partita, si è verificato un momento inaspettato. Per l’ex attaccante è stato il momento più emozionante della serata. E c’è qualcosa! Sui maxischermi dello stadio è apparso il volto del padre di Adriano, morì improvvisamente nel 2004 per un attacco di cuore.
E la sua voce, ricostituita dall’intelligenza artificiale (AI), ha trasmesso un lungo messaggio di omaggio alla carriera di suo figlio.
Tanto da far scoppiare in lacrime sul prato quest’ultimo, che recentemente ha ammesso di non essere mai riuscito a piangere la perdita del papà. Diversi giocatori sono venuti a confortarlo.
Il video
Video: Twitter
Se questo omaggio viene accolto dagli internauti che lo trovano “splendido”, provoca anche imbarazzo in molti altricome accennato La spedizione. Un’antologia delle loro reazioni allarmate sul social network X:
“È terribile dargli la voce di suo padre davanti a migliaia di persone”
“Penso che sia pazzesco quello che hanno fatto lì, sapendo come ha vissuto la morte di suo padre…”
“L’intelligenza artificiale non sostituirà mai suo padre. Lo trovo semplicemente vergognoso”
“Il ragazzo è già in fondo al buco da anni, e qui gli mostriamo l’illusione di suo padre… Non sono sicuro che lo aiuterà”
“È troppo, dobbiamo smetterla di tormentarlo con la morte di suo padre”
Conclusasi la carriera, Adriano è tornato a vivere nella favela di Rio dove è cresciuto. A novembre lo ha detto ai media La tribuna dei giocatori i suoi problemi di alcolismo. “Bevo perché non è facile essere una promessa (del calcio) che resta indebitata. Ed è anche peggio alla mia età”, dice l’uomo che negli stadi italiani si è guadagnato il soprannome di “Imperatore”.
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Barthélémy Constantin (30 anni) è direttore sportivo dell’FC Sion da dieci anni. In questa intervista parla in particolare della sua carriera e del rapporto con suo padre Christian, presidente del club.
Dieci anni fa sei diventato direttore sportivo dell’FC Sion. Come ti sei evoluto?
COSTANTINO BARTELEMIO: In tutto il lavoro, sperimentiamo. Dobbiamo trarne vantaggio, siano essi positivi o negativi. Da adolescente ero già team manager dell’FC Sion, mi occupavo di agenti, giocatori e superiori e così ho imparato il mestiere. Ma ovviamente dieci anni fa non ero il direttore sportivo né la persona che sono oggi.
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