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Diapason d’oro per l’album Monteverdi Poème Harmonique

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Vespri testamentari e sconosciuti firmati Monteverdi? Una frizzante antologia delle sue ultime opere, modellata sul Vespro del 1610.

lIl titolo solleva interrogativi, ma il punto è intelligente! Questo Vespro inedito non lo è non la ricostituzione di un ufficio storico perduto del 1643, alla maniera dei vespri “di San Giovanni Battista” di Gustav Leonhardt (Philips, 1988) o “della Salute” dell’ensemble Akadêmia (Verany, 1996). IL ” della Madonna » che compare accanto al titolo non corrisponde neanche ad una precisa liturgia mariana: troviamo i cinque salmi, l’inno e il Magnificat necessarie per questo rito, ma non le antifone gregoriane che sole permetterebbero di inserirle in una celebrazione particolare.

Vincent Dumestre si è semplicemente ispirato all’ultima pubblicazione sacra di Monteverdi: quella monumentale Selva morale e spirituale del 1640 e la raccolta postuma del 1650 (Messa a quattro voci e salmi). E ha disposto i pezzi seguendo l’andamento del Vespro della Beata ­Vergine del 1610. Secondo il suo modello, lo inserisce dopo i salmi concerti sacri (dovrebbe sostituire la ripetizione delle antifone).

Ispirazione e libertà

Mentre Monteverdi si attenne ai testi liturgici, il leader introdusse anche opere spirituali non destinate all’ufficio. Fa così scorrere il contraffatto di un madrigale da Quinto Libro (La Vergine Maria era in piedi) e il Pianto della Madonna, contraffatto del famoso Il Lamento di Arianna (indossato con delicatezza ed eloquenza da Eva Zaïcik).

Un’altra libertà: Salve regina secondo (dove le due voci femminili si abbandonano a deliziosi intrecci) si trova al centro del programma, mentre questo canto è destinato alla compieta o alla conclusione dei vespri quando costituiscono l’ultimo ufficio della giornata.

Infine, Monteverdi non l’ha prodotto Dio ci aiuti nessuno dei dueAve maris stella dopo il 1610 Dumestre propone qui delle “ricomposizioni”. Per il primo prende in prestito il materiale del madrigale Altri canti d’Amorcon un risultato forse discutibile sul piano stilistico ma innegabilmente geniale. Per il secondo, fa liberamente contrappunto al canzone decisa con deliziose decorazioni.

Durante questo entusiasmante programma, le sei voci soliste competono in brillantezza mentre i cori e gli strumenti della Poème Harmonique mostrano, sotto le volte della Cappella Reale di Versailles, splendori sonori che la leggendaria Cappella di San Marco non negherebbe veneziana.

Ce Vespro della Madonna affascinato dai suoi bagliori Ha detto in secondo luogoma anche da queste volute gioiosamente condivise tra i tre duetti di solisti nell’inebriante Ero felice – un picco di virtuosismo. E come non soccombere ai contrasti stridenti, tra tenebre abissali e luci celestiali, che il Tranne il Signore ? o anche a queste sottili colorature nel Magnificat ? Vincent Dumestre e le sue truppe firmano uno splendido ed emozionante omaggio alultima maniera du génial Oracolo della musica.

CLAUDIO MONTEVERDI
« Monteverdi Testamento, Vespro della Madonna, 1643 ».
Perrine Devillers (soprano), Eva Zaïcik (mezzo-soprano), Paco Garcia, Cyril Auvity (tenori), Romain Bockler, Viktor Shapovalov (basso), Le Poème Harmonique, Vincent Dumestre.
CVS (2 CD). Ø 2024. TT : 1 h 27′. Tastiera dorata

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