Parzialmente conquistato nel 1967
Molto ambito nel corso dei secoli, occupato da Erode, dai Franchi e dagli Ottomani poi dalla Siria nel 1946, il Golan (nome biblico di questa regione) fu conquistato il 9 giugno 1967 da Israele dopo aver combattuto con l’esercito siriano. Un’ulteriore sacca di circa 510 km² fu occupata da Israele durante la guerra dell’ottobre 1973, poi restituita nel 1974, in base ad un accordo, insieme ad una piccola parte dei territori occupati nel 1967.
L’accordo del 1974 ha creato una zona cuscinetto demilitarizzata lunga quasi 80 chilometri nel sud-ovest della Siria, dove una forza di osservazione del disimpegno delle Nazioni Unite (UNDF) è responsabile del monitoraggio del rispetto di questo accordo. Circa 1.200 km² delle alture di Golan, al confine anche con Libano e Giordania, furono tuttavia annessi da Israele il 14 dicembre 1981, misura non riconosciuta dalla comunità internazionale, fatta eccezione per gli Stati Uniti dal 2019. Decine di migliaia di siriani fuggirono o furono costretti a fuggire. espulsi durante la guerra del 1967 Altri rimasero nella parte controllata da Israele.
Oggi vivono circa 30.000 cittadini israeliani in 34 località dell’annesso Golan, a cui si aggiungono 23.000 drusi, comunità la cui religione deriva dall’Islam, che in maggioranza si dichiarano siriani pur avendo lo status di residenti in Israele.
Domenica il governo israeliano ha approvato un progetto volto a raddoppiare la popolazione nell’annesso Golan, per un budget di 40 milioni di shekel (10,6 milioni di euro).
Perché la caduta di Assad rimescola le carte
Il rovesciamento di Assad ha rimescolato le carte. La linea del cessate il fuoco è stata considerata relativamente calma fino allo scoppio della guerra civile in Siria nel 2011. Le tensioni si sono riaccese quando Hezbollah e l’Iran, due grandi nemici di Israele, si sono avvicinati al clan Assad. E dall’inizio della guerra a Gaza innescata dall’attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023, il movimento islamista libanese ha sparato più volte in direzione del Golan.
L’8 dicembre, poche ore dopo la caduta di Assad, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato di aver ordinato all’esercito di “prendere il controllo” della zona cuscinetto, sottolineando che la presenza delle truppe israeliane era temporanea, fino al ripristino delle condizioni di sicurezza la zona può essere garantita. Il giorno successivo affermò che l’annesso Golan apparteneva a Israele “per l’eternità”. Il 13 dicembre il suo ministro della Difesa, Israel Katz, ha dichiarato di aver dato istruzioni all’esercito di “prepararsi [y] resta” tutto l’inverno.
L’ONU considera l’acquisizione della zona cuscinetto una “violazione” dell’accordo di disimpegno del 1974.
La questione dell’acqua al centro del conflitto
Il Golan ospita importanti sorgenti, in particolare quella di Banyas, che alimenta il fiume Giordano. L’Hasbani, che ha la sua sorgente in Libano, attraversa il Golan prima di sfociare nel Giordano, così come il fiume Dan.
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