Un team guidato da Giovanni Aloisi, ricercatore del CNRS e geochimico dell'IPGP, evidenzia il significativo calo del livello del Mar Mediterraneo durante la crisi di salinità del Messiniano, un importante evento geologico che trasformò il Mediterraneo in un gigantesco bacino salino tra il 5.97 e il 5.33 milioni di anni fa.
Finora non si sapeva come si accumulasse un milione di chilometri cubi di sale sul fondale dell’oceano Mediterraneo in un breve periodo di tempo. Attraverso un'analisi degli isotopi di cloro contenuto nei sali estratti dai fondali del Mediterraneo, gli scienziati hanno ricostruito le due fasi di questo essiccamento estremo.
In una prima fase, circa 35.000 anni fa, i sali si depositarono nella parte orientale del Mediterraneo a causa di una parziale limitazione del suo flusso verso l'Atlantico.
Durante una seconda fase, più breve (meno di 10.000 anni), i sali si accumularono in tutto il Mediterraneo, provocando un rapido prosciugamento del mare, con un abbassamento del livello dell’acqua compreso tra 1,7 e 2,1 chilometri nel Mediterraneo orientale e di circa 850 metri nel suo parte occidentale. Quindi, il Bacino del Mediterraneo perso fino al 70% del suo volume d'acqua.
© Pibernat e Garcia- Castellanos
Questo spettacolare abbassamento del livello del mare avrebbe avuto conseguenze sulla fauna terrestre e sul paesaggio mediterraneo. Anche lei lo avrebbe fatto innescato eruzioni vulcaniche in questa regione a causa del rilievo del crosta terrestree avrebbe generato effetti climatici su scala globale legati alla depressione così creata.
Questi risultati, pubblicati sulla rivista Comunicazioni sulla naturafornire una migliore comprensione dei fenomeni geologici estremi del passato, dell’evoluzione della regione mediterranea e delle sue ripercussioni su scala globale.
© Giovanni Aloisi
Note:
– Questo evento eccezionale ricoprì le profondità del Mediterraneo con uno strato di sale spesso fino a tre chilometri. Comprendere le cause, le conseguenze e le modificazioni ambientali subite dalla regione mediterranea in risposta alla crisi di salinità del Messiniano è una sfida che mobilita la comunità scientifica da decenni.
– L'analisi dei due isotopi stabili del cloro (³⁷Cl e ³⁵Cl) permette di stimare il tasso di accumulo del sale e di rilevare l'eventuale abbassamento del livello del mare.
Riferimento:
Comunicazioni sulla natura (2024).
DOI: 10.1038/s41467-024-53781-6
G. Aloisi, J. Moneron, L. Guibourdenche, A. Camerlenghi, I. Gavrieli, G. Bardoux, P. Agrinier, R. Ebner et Z. Gvirtzman, Gli isotopi del cloro limitano un importante abbassamento del Mar Mediterraneo durante la salinità del Messiniano Crisi.
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