Spetta attualmente alla commissione ECOWAS prendere atto del ritiro dei paesi AES dall'organizzazione. È passato un anno da quando Burkina Faso, Mali e Niger hanno deciso di ritirarsi dalla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale. Un anno fa, i nuovi uomini forti del Sahel, il colonnello Assimi Goïta, il generale Abdourahmane Tiani e il capitano Ibrahim Traoré, decisero di ritirare i rispettivi paesi dal “fantoccio” geopolitico che sarebbe stato l’ECOWAS. (LEGGI ANCHE: Ritiro dell'esercito francese dal Ciad: sorgono questioni geopolitiche).
La Commissione concede ulteriore tempo di riflessione fino al 30 giugno 2025 per un’uscita definitiva. Durante questo periodo aggiuntivo ci saranno 6 mesi di contatti e tentativi per riportare i 3 paesi nell'ovile dell'organizzazione dell'Africa occidentale. Ma vista la posizione dei capi di Stato della Confederazione AES, non vediamo come ciò sarà possibile, soprattutto se si tiene conto del controllo della Francia sul gioco politico ed economico dell'ECOWAS.
Anche perché nel continente si moltiplicano gli esempi di regimi politici antimperialisti. Il simbolo più eclatante è la rapida chiusura delle basi militari francesi in Ciad e Senegal dopo quelle in Mali, Burkina Faso e Niger. Il ritiro dei paesi dall’AES è sicuramente un esempio allettante per molti paesi della subregione e persino del continente.
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