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Lucio Battisti – Emozioni: 54 anni fa esattamente

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Il 15 dicembre 1970 fu rilasciato Emozioniuna compilation che testimonia gli esordi della carriera ispirata ad un leggendario tandem della musica italiana: Lucio Battisti e il suo paroliere Mogol.

Lucio Battisti e Mina, marzo 1973: commons.wikimedia.org, dominio pubblico

Nel 1970 fu pubblicato Emozioni Di Lucio Battisti. Un Greatest Hits non ufficiale del periodo 1966-1970 che deteriorerà i rapporti tra Battisti e la sua casa discografica Dischi Ricordi. Questo disco, basato sui singoli degli inizi della carriera del cantante, è stato pubblicato soprattutto per opportunismo commerciale. Una compilation con 8 titoli in comune con Emozioni verrà pubblicato anche, solo su cassetta e cartuccia a 8 tracce (Lucio Battisti Vol. 2) Un concept album di Battisti era pronto ma il suo lato rock troppo progressivo preoccupava Dischi Ricordi. Piccolo esame dei pezzi diEmozioni nell’ordine cronologico di uscita dei singoli, per seguire l’emergere di un classico italiano.

Dolce di giorno/Per una lira : 23 luglio 1966, Lucio Battisti pubblicò il suo primo singolo come interprete, in un momento in cui le case discografiche ritenevano che la sua voce mancasse di profondità. Perché la sua musica è un bel pastiche del pop anglosassone degli anni Sessanta, Dolce di giornol’unico pezzo conservato qui, non è un’introduzione così fragorosa come Il perforatore lilla. Ma c’è già la firma dell’art Mogol paroliere: il dipinto di ciò che un uomo può essere patetico, debole, ridicolo, vanitoso… in una relazione romantica.

Qui, il narratore annuncia a un partner che gioca a caldo e a freddo sul campo dei sentimenti che la sta lasciando. « Quando c’è il sole / tu parli d’amore / poi quando è sera/sei una statua di cera/ma ho già deciso che questa è l’ultima volta che esco con te. » (Quando c’è il sole parli d’amore. Quando è sera sei una statua di cera. Ma ho deciso che questa è l’ultima volta che esco con te.)

Luisa Rossi/Era : Di questo singolo del luglio 1967, solo il lato B Epoca è stato mantenuto. Un pezzo composto da Battisti nel 1965 su testi di Roby Matano con Ieri in linea di vista. Non (ancora) un capolavoro ma questa volta una chitarra acustica vicina alle ballate di Beatles senza dare una sensazione di varietà pastiche o Yé Yé. Battisti lo canta con un testo di Mogol che, quando si parla di amore, è più vicino all’ironia di Lennon (Devi nascondere il tuo amore) solo la dolce nostalgia di McCartney (Ieri).

I ricordi della bellezza di una donna amata, delle disillusioni nei suoi confronti. Il narratore dice a se stesso che tutto questo è alle sue spalle e che è felice con un’altra donna. Prima della crudeltà della caduta definitiva: la sua ex gli ricorda quella attuale e la paura lo invade. « Ho paura / ho paura / Quando penso che / Era, era, era, era / Era come te » (Ho paura. Ho paura. Quando penso che lei era era era come te)

La Mia canzone per Maria/Io vivrò (senza te) : Singolo dell’ottobre 1968 contenente solo il lato B Io vivrò (senza te) è stato selezionato. Un pezzo già eseguito dal Rokesun gruppo composto da inglesi espatriati in Italia. L’arrangiamento estivo in stile lento e l’approccio vocale del Blues lunatico della versione Rokes evidenziare ulteriormente il lato sconfitto della voce di Battisti nella sua versione. Il narratore si rivolge alla donna che sta per lasciarlo per raccontarle cosa farà… il giorno dopo la rottura. « Ecco quello / quello che / da domani mi accadra » (Ecco cosa mi succederà da domani) Ma quella annunciata è tutt’altro che una rottura serena al momento Non pensarci due volte, va tutto bene. Il narratore predice l’accettazione di un ritorno impossibile… accompagnato da una lunga tristezza. « Io vivro’ senza te / anche se ancora non so come io vivro’ » (Vivrò senza di te anche se non so ancora come vivrò)

Un’avventura/Non è Francesca : Alla faccia B Non è Francesca di questo singolo del gennaio 1969 è l’unica traccia dell’album. Un vertice dell’arte del duo Battisti/Mogol. La parte musicale inizia con un matrimonio di una chitarra vicina alle ballate di I Fab Four e arrangiamenti d’archi con un sentimentalismo molto italiano in modo sobrio. Prima della sorpresa del finale molto psichedelico del pezzo. Il colpo di genio del testo di Mogol è quello di rappresentare una versione maschile della figura del cornuto che rifiuta di affrontare l’infedeltà. Il narratore risponde ad un amico che gli racconta delle infedeltà del partner che è falso.

Acqua azzurra, acqua chiara/Dieci ragazze : Un singolo uscito nel marzo del 1969. Storia di una storia d’amore accompagnata da ultime uscite, Acqua azzurra, acqua chiara non è la cosa più ispirata che Battisti abbia fatto musicalmente. L’equilibrio tra influenza pop e varietà italiana dei suoi migliori titoli si rompe a favore del secondo.

Dieci ragazze è invece un capolavoro battistiano. Perfetta combinazione di chitarre con un suono vicino a quello del classico Stone Cuore di pietraarchi e cori onnipresenti e influenza Rythm’n’Blues. Il testo di Mogol avrebbe potuto essere scritto da Yuddy (I nostri anni selvaggi) o Chow Mo-wan (2046). Con questi playboy wongkarwaiani le cui donne conquistano ogni chilometro non fanno loro dimenticare il ricordo del loro ex amato. Anche il labbra rosse sulle quali morire (labbra rosse su cui morire) non posso farci niente. Il che ci permette di evidenziare che agli occhi dell’esegesi italiana dei testi di Battisti il ​​termine morte sarebbe per Mogol sinonimo di orgasmo.

Mi ritorni in mente/7 e 40 : In ottobre Battisti pubblica il suo terzo ed ultimo singolo del 1969. Segnato ancora una volta dall’influenza della psichedelia, Mi ritorni in mente si applica anche alla linea di basso e alle pause ritmiche. È doloroso il ricordo della donna amata, quello di un angelo caduto in volo. Con la sua introduzione e il ritmo del E’ la stessa vecchia canzone, 7 e 40 (19:40) potrebbe sembrare una canzone di rottura. Il narratore chiede alla donna in partenza di mettere nel suo bagaglio qualunque oggetto che possa ricordarle la donna che ama. Ma è forse la sofferenza di vederla lontana, un bisogno (malato) di starle accanto in modo permanente.

Fiori rosa fiori di pesco/Il tempo di morire : Bellissimo scatto di gruppo del giugno 1970. Una coppia di cime battistiane. Fiori rosa fiori di pesco trae la sua forza da arrangiamenti e pause ritmiche perfettamente sincronizzate con le fluttuazioni emotive del narratore. Quest’ultimo torna a trovare la sua ex, sperando di rimettere insieme i pezzi. Lei si è ricostruita la vita e lui, deluso, torna indietro. Organo in apertura mentre esiste ancora la speranza, chitarra quando si presenta, archi che arrivano mentre dichiara nuovamente il suo amore…

Il tempo di morire è lui l’Everest del tandem Battisti/Mogol. Un pezzo che ha altrove -come Esercito delle Sette Nazioni– di un secondo titolo non ufficiale –Motocicletta-. La voce piena di fragilità Battisti y aumenta negli acuti senza enfasi. La parte strumentale ne è un bell’esempio meno è meglio. La canzone inizia con una chitarra acustica che suona un riff sentito in un miliardo di canzoni blues. Basso e batteria arrivano solo dopo un minuto e mezzo. E strilli che creano inquietudine precedono l’arrivo di una chitarra elettrica blues in sottofondo. Il narratore è follemente innamorato di una donna che è con un altro uomo. Solo per una notte con lei, è pronto a regalarle la cosa più preziosa che ha: a Motocicletta, 10 HP (moto con 10 cavalli fiscali). Un veicolo che non rinuncerebbe per nulla al mondo… tranne che in un caso disperato. « Mi costa una vita / per niente la darei / Ma ho il cuore malato / e so che guarirei » (Mi è costato una vita intera, non ci rinuncerei per nulla al mondo. Sì, ma ho il cuore malato, e questo mi guarirebbe.)

Mogol ammetterà che 10 cavalli fiscali corrispondevano a un modello di fascia bassa. Ma non importa: il pubblico ha percepito le parole come se il narratore gli stesse offrendo una Harley Davidson. Ritorna la morte come metafora sessuale (il titolo). E la supplica di Non dire: « No » (Non dire “No.”) rimane a lungo dopo l’ascolto. Un pezzo che spiega senza dubbio l’ammirazione dei rocker transalpini per Battisti. Perché il suo soggetto è quello di una serie di classici del rock a partire da Elvis: Voglio quello che non posso avere.

Emozioni/Anna : L’altro singolo del 1970, ad ottobre. Forse Bowiedichiarato estimatore di Battistiha visto nella corsa acustica Emozioni, in cui la Natura fa eco alle emozioni del narratore, un tono vicino ai suoi pezzi lenti e acustici dei primi anni ’70. Annaè il ricordo dell’ex. Un ex necessariamente più bello di quello con cui il narratore sembra felice. Poiché è perfetto come il ricordo. « E la sera c’è chi / Non sa dirmi no / Cosa voglio di più? / Hai ragione tu. / Cosa voglio di più? / Cosa voglio? / Anna. / Voglio Anna. » (Sto con chi non mi dice mai di no. Cosa voglio di più? Hai ragione. Cosa voglio di più? Cosa voglio? Anna. Voglio Anna).

Può darci fastidio l’eccesso di cori femminili all’inizio in stile gospel. Ma la canzone compensa in gran parte il resto. L’esplosione psichedelica del momento in cui il narratore ricorda i suoi abbracci sessuali con Anna. « Ho dormito li / Fra i capelli suoi / Io insieme a lei / Ero un uomo / Quanti e quanti sì Ha gridato lei / Quanti non lo sai / Ero un uomo » (Ho dormito qui, tra i suoi capelli. Io con lei, ero un uomo. Quanti e quanti “sì” ha gridato. Quanti non si sa. Ero un uomo.) E dopo che un parente ha rallentato il ritmo l’accelerazione e il finale impennata che accompagna il Voglio Anna. Sulla sincronia musica/testi bisogna ricordare anche il metodo di lavoro del duo: Battisti composto e Mogol poi ha scritto i testi.

L’album sarà il primo album numero uno di Battisti in Italia, rivendicando finanziariamente la scommessa mercantile di Dischi Ricordi. Ma dopo tutto il tandem Battisti/Mogol senza dubbio meritava di averlo in questa fase della sua carriera Cappello pieno di vuoto a lui. Questo disco, del resto, lo meritava anche il pubblico italiano che non aspettava l’uscita di ogni nuovo singolo. Finalmente un album che potrebbe avere il sottotitolo La modernizzazione della canzone italiana incontra il cambiamento delle dinamiche romantiche del Paese alla fine degli anni Sessanta meritava di esistere.

Ordell Robbie

Lucio Battisti – Emozioni
Label : Dischi Ricordi
Data di uscita: 15 dicembre 1970

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