Questo giovedì, 12 dicembre, l’ordine del giorno dell’ultimo consiglio comunale dell’anno a Sadirac sembrava, a prima vista, una formalità. Errore! Il primo punto affrontato – su otto –, presentato congiuntamente dal consigliere comunale Christophe Colet e dal deputato Benoît Lamarque, durerà, da solo, più di un’ora.
Da giugno 2022 a ottobre 2024, il comune si è avvalso dei servizi di un ufficio di progettazione per sviluppare un piano generale per i rischi di inondazioni dovute all’acqua piovana. Questo per anticipare eventuali spiacevoli sorprese, come quella del 17 giugno 2021, durante un episodio definito mediterraneo, o l’alluvione centenaria, che vide cadere in tre ore l’equivalente di un mese di pioggia, cioè 103 mm, quando le precipitazioni sono solitamente intorno ai 77 mm. Fortunatamente non sono state segnalate vittime, mentre danni e traumi hanno tormentato a lungo la vita quotidiana delle vittime. Alcuni residenti interessati hanno visto onde potenti – fino a 1,40 m – e torrenti di fango.
Raccomandazioni
Christophe Collet lo riconosce fin dall’inizio: “Abbiamo iniziato dal nulla. » Due anni di censimento dei siti sensibili (sono 11), stesura di un inventario, mappe e piani d’azione, auspicando che l’approccio venga integrato nel piano urbanistico intercomunale locale. Se i 10.362 metri della rete sono complessivamente in buone condizioni, certi tratti appaiono tristi. Ogni punto nero viene esaminato attentamente, ciascuno con le sue specificità, prima che vengano formulate diagnosi e raccomandazioni.
Nel corso della presentazione, ripercorriamo la geografia comunale (Chemin de Farizeau, de l’Isle, Pignada e l’indescrivibile corso d’acqua di Couchebouc) e scopriamo il gergo dell’occasione: possibilità di riprofilamento, inghiottimento insufficiente, sistema di copertura, merlo di protezione, giardino pluviale , valle di regolazione con regolazione. Come risultato di questo piano, il comune sta di fatto intraprendendo un programma di investimenti pluriennale.
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