È una delle serie più ambiziose di Netflix ed è appena arrivata sulla piattaforma. La prima parte di questa fiction americano-colombiana in 16 episodi è già entrata nella top 10 delle serie più viste del momento.
E non a caso, Cent’anni di solitudine è un’opera di grande grandezza che racconta le cronache della famiglia Buendía per sette generazioni nel villaggio di Macondo, da lei fondato e che ha fatto prosperare nel corso dei decenni.
La serie “Cent’anni di solitudine” è ispirata a una storia vera?
Cent’anni di solitudine è un affresco quasi storico che ripercorre un secolo di vita della famiglia Buendía, dall’esodo del suo patriarca José Arcadio Buendía che fondò la città dove nacquero i suoi membri, fino al suo ultimo erede.
Maledetta a vivere cento anni di solitudine, la famiglia Buendía attraverserà guerre, conflitti, massacri e molte tragedie della storia colombiana, sperimentando grandezza e decadenza.
Dalla fondazione del villaggio, al suo sviluppo socio-politico ed economico, fino al suo declino, la famiglia Buendía si evolverà sempre con il mondo senza farne completamente parte.
Se la serie è vicina a certi fatti storici, resta comunque una finzione che rientra nel genere del realismo magico. Perché Cento anni di solitudine è l’adattamento di un capolavoro della letteratura ispanica, classificato tra i 100 migliori libri di tutti i tempi.
L’adattamento di un capolavoro letterario intriso di un certo realismo
Questo romanzo, pubblicato nel 1967, venduto più di 50 milioni di copie e tradotto in una quarantina di lingue, è stato scritto dal romanziere, scrittore di racconti, giornalista e premio Nobel per la letteratura colombiano Gabriel García Márquez.
Noto per essere inadattabile, Cento anni di solitudine è l’opera della vita del suo autore che racconta della mitica (ma immaginaria) città di Macondo, della famiglia Buendía, di maledizioni, sogni, follia e amori impossibili.
Sebbene sia un’invenzione fantasiosa, Cent’anni di solitudine è intriso di un certo realismo perché Gabriel García Márquez ha avuto l’idea di questo romanzo durante un viaggio ad Aracataca, la sua nativa Colombia.
Prima di scrivere Cent’anni di solitudine, l’autore aveva già distillato alcuni elementi della sua opera in altri racconti, come Un giorno dopo sabatoin cui si fa riferimento a Macondo, e altri romanzi in cui alcuni personaggi sono già apparsi.
Se l’idea gli frullava in testa già da tempo, è stato grazie a un viaggio ad Acapulco in Messico che gli è venuto in mente il tono tra realistico e fantasioso. Dopo numerosi ostacoli e un processo di scrittura doloroso e pericoloso, Cent’anni di solitudine è stato pubblicato e ha riscosso un immenso successo, anche dopo la sua morte nel 2014.
La serie Netflix, che riporta in primo piano quest’opera monumentale, è stata girata in Colombia con il sostegno della famiglia dell’autore e co-diretta da Alex García López (Misfits, Marvel’s Luke Cage, The Witcher, Star Wars: The Acolyte) e Laura Mora (Frontera Verde, Los reyes del mundo).
La prima parte della serie “Cent’anni di solitudine” è disponibile su Netflix.
Articolo originale pubblicato su AlloCiné
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