Mohammad al-Bashir, primo ministro incaricato della transizione in Siria, cerca di rassicurare.
La coalizione ribelle che ha spodestato Bashar al-Assad rispetterà i diritti di tutte le minoranze, assicura.
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Siria: la caduta del regime di Bashar al-Assad
Mercoledì il primo ministro incaricato della transizione in Siria ha assicurato che la coalizione ribelle, guidata da islamici radicali, che ha spodestato Bashar al-Assad dal potere garantirà i diritti di tutte le comunità, invitando i milioni di esuli a ritornare nel paese.
Mentre i paesi occidentali sono preoccupati per il modo in cui il nuovo potere, dominato dal gruppo radicale islamico sunnita Hayat Tahrir al-Sham (HTS), ex ramo siriano di Al-Qaeda, tratterà le numerose minoranze presenti in Siria, il primo ministro Mohammad al -Bashir, voleva rassicurarlo.
Minuto per minuto
“È proprio perché siamo musulmani che garantiremo i diritti di tutti (…) e di tutte le fedi in Siria”ha detto in un’intervista al quotidiano italiano Corriere della Serail giorno dopo la sua nomina a guidare un governo di transizione fino al 1 marzo.
HTS afferma di aver rotto con il jihadismo ma rimane classificato come movimento “terrorista” da diversi paesi occidentali, tra cui gli Stati Uniti.
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Bashir ha inoltre invitato i siriani in esilio a tornare a casa “ricostruire” il Paese, a maggioranza araba sunnita, dove convivono diverse comunità etniche e religiose.
Circa sei milioni di siriani, un quarto della popolazione, sono fuggiti dal Paese dal 2011, quando la repressione delle proteste pro-democrazia scatenò una guerra devastante che provocò più di mezzo milione di morti.
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