A Kourakhove, qualificato da Volodymyr Zelensky della zona “il più difficile” Da 1.000 chilometri di fronte, una squadra di piloti di droni infastidisce giorno e notte i veicoli corazzati russi. “In media, riusciamo a raggiungerne dai dieci ai quindici al giorno. Il nostro record in un giorno è trentotto”spiega un pilota che desidera rimanere anonimo per motivi di sicurezza.
Lo squilibrio a favore delle Forze armate russe (FAR) resta schiacciante: circa quindici soldati russi per un soldato ucraino. Almeno questa è la sensazione degli operatori di droni, che stimano a circa un centinaio il numero di veicoli corazzati russi nel loro settore. “Abbiamo solo i droni per fermare l’avanzata del nemico. »
Nonostante la violenza dei combattimenti e l’estrema stanchezza che si legge sui volti di tutti, lo stato d’animo dei combattenti di questa unità di droni rimane stabile. Gli scambi tra i soldati sono scanditi dall’umorismo, sia per decomprimere psicologicamente che per mantenere lo spirito di squadra. Sono poco propensi a parlare di politica, preferiscono parlare di politica “sentimento del dovere” per spiegare la loro resistenza al fronte.
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La squadra di piloti è nascosta in una casa di villaggio, a 7 chilometri dalle linee russe. Il camuffamento è la condizione sine qua non per sopravvivere vicino al nemico. Gli spostamenti di rotazione vengono effettuati, salvo assoluta emergenza, nelle ore di visibilità ridotta, cioè poco prima dell’alba o al tramonto. Nel resto del tempo, i droni nemici ronzano nell’aria, cercando qualsiasi movimento, veicolo o equipaggiamento che tradisca la presenza di soldati. Per ridurre il rischio di essere colpiti da un drone, i veicoli viaggiano alla massima velocità.
I rapidissimi sviluppi tecnologici hanno favorito la nascita di sistemi elettronici di disturbo e riconoscimento molto potenti, capaci di interrompere la comunicazione tra il pilota e il suo drone, provocando la perdita del secondo o la geolocalizzazione del primo. Di conseguenza, gli ucraini hanno iniziato a esplorare un altro tipo di guida utilizzando un cavo ottico che collega il drone al suo pilota. L’immagine video rimane quindi di altissima qualità e il dispositivo è insensibile alle interferenze radio. Gli svantaggi sono numerosi: la bobina che trasporta il filo è pesante, riduce il carico utile e la portata del drone. Inoltre, quest’ultimo perde manovrabilità e il suo filo può impigliarsi su terreni accidentati e rami di alberi. Tuttavia, l’uso dei droni cablati è in rapida crescita su entrambi i lati del fronte per raggiungere obiettivi poco mobili e fortemente protetti.
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