Alla fine di novembre i delegati italiani furono bruciati da una lampada a etanolo nel ristorante Le Caveau 30 di Cannes. Il loro avvocato sostiene che il Comune e l’istituzione non hanno adempiuto ai loro obblighi. E ha quindi deciso di sporgere denuncia nei loro confronti.
“Vogliamo innanzitutto sottolineare che abbiamo un pensiero per le vittime”, afferma Thierry Migoule, capo di gabinetto del sindaco di Cannes, David Lisnard. “Pensiamo a loro prima di pensare alle responsabilità”. Ma osserva tuttavia che “l’azione contro il municipio è difficile da comprendere. Inoltre, se fosse stato all’interno, sarebbe potuta andare peggio”.
Per il Comune la legge è stata rispettata. “Le lampade a bioetanolo non rientrano nei divieti previsti dalla legge n. 2021-1104 del 22 agosto 2021 sulla lotta contro il cambiamento climatico e sul rafforzamento della resilienza ai suoi effetti.”
“Nessun processo di utilizzo è stato messo in atto”
Ma sottolinea la scarsa maneggevolezza della lampada. “C’è anche una questione di buon senso: non si butta benzina sul fuoco”.
E si basa sull’ordinanza relativa alla chiusura amministrativa temporanea dello stabilimento Le Caveau 30, sulla quale è scritto che “risulta, dai primi elementi raccolti, che il mancato rispetto delle norme di utilizzo previste per tali apparecchiature costituisce la causa principale dell’incendio che ha provocato il ferimento di cinque persone” e che “tale situazione deriva dall’inosservanza degli obblighi di prevenzione dei rischi in un locale aperto al pubblico”.
E precisa che “il personale dello stabilimento, avendo saputo dell’uso delle Lanterne Antincendio, ha dichiarato di aver ricevuto una formazione sommaria da parte della direzione, specificando che non era stato messo in atto alcun processo di utilizzo, che erano stati sequestrati flaconi di gel e bioetanolo liquido” e che “i testimoni, intervistati, hanno confermato che il cameriere aveva utilizzato bioetanolo liquido (flacone bianco) e non gel (flacone trasparente) come indicato nelle istruzioni per riaccendere le lanterne”.
Richiesta alla Prefettura un’analisi di questo sistema
E per quanto riguarda l’altro caso di ustione da lampada a etanolo, che sarebbe avvenuto nel marzo 2024? Il comune assicura: “non è mai stato a conoscenza di incidenti simili avvenuti sulle terrazze di Cannes. Non è mai stato allertato su questo argomento”.
Infine, il Comune tiene a precisare di aver immediatamente “chiesto alla Prefettura un’analisi di questo sistema con lettera di David Lisnard, sindaco di Cannes, datata 28 novembre 2024, e ha riunito i ristoratori che lo utilizzano affinché smettano insieme il uso corretto di questo dispositivo.”
E conclude: “Da quanto sopra risulta che non c’è motivo di chiedere la responsabilità del Comune di Cannes”.
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