Il capo del principale gruppo di assicurazioni sanitarie private del Paese è stato ucciso mercoledì scorso in strada a New York da un uomo che sembrava voler denunciare l'ingiustizia del sistema sanitario americano. E la popolarità del sospettato, Luigi Magione, arrestato lunedì, preoccupa le autorità.
Pubblicato il 12/11/2024 09:59
Aggiornato il 12/11/2024 10:06
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“La violenza per combattere l’avidità aziendale è inaccettabile“, il chiarimento è firmato dalla portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, e la reazione del vertice statale dimostra la portata della vicenda negli Stati Uniti. Una settimana dopo la morte di Brian Thompson, potente amministratore delegato della Gruppo UnitedHealthCare, ucciso a colpi di arma da fuoco in strada, l'arresto del principale sospettato, Luigi Magione, non calma l'ondata di consensi di cui beneficia.
Tutto inizia mercoledì 4 dicembre ai piedi di un hotel di Manhattan. Nascosto dietro il cappuccio del cappotto e con in mano uno zaino, un uomo è apparso alle spalle di Brian Thomson e lo ha ucciso a sangue freddo sparandogli due volte alla schiena, come mostrato nelle immagini della videosorveglianza. Mentre la sua pistola si inceppa, l'assassino non mostra alcun segno di panico, sblocca la pistola e spara un'ultima volta, prima di allontanarsi su una bicicletta elettrica e poi scomparire in Central Park.
Sul campo, Brian Thomson sta morendo, e poco dopo morirà l’amministratore delegato della prima assicurazione sanitaria privata degli Stati Uniti. Ma fin dalle prime ore di fuga del sospettato, il caso ha preso una svolta politica e l'assassino ha goduto di una sorprendente solidarietà sui social network. Cresce la voce su tre parole trovate incise sui proiettili dell'assassino: “negare, difendere, deporreVale a dire “rifiutare, difendere, archiviare”. Parole che parlano a milioni di americani, quelle che le compagnie di assicurazione allegano alle cartelle dei pazienti per evitare di rimborsargli le cure…
UnitedHealthCare ha una cattiva reputazione in questo settore. La compagnia viene criticata per il suo rifiuto di fornire la copertura, in un Paese dove l'assicurazione deve dare il suo consenso prima di qualsiasi intervento medico non urgente. Colosso del settore, il gruppo assicura più di 50 milioni di americani, il suo fatturato astronomico supera i 370 miliardi di dollari e i suoi profitti, 16 miliardi di dollari nel 2023, sono paragonabili a quelli di un gruppo come la compagnia petrolifera francese Total.
La cosa più sorprendente di questa vicenda è l’effusione di sostegno al criminale. Subito dopo la pubblicazione della storia, i social network si sono riempiti di testimonianze che denunciavano la caccia al profitto da parte di un’azienda carnivora, e talvolta salutavano il criminale come una sorta di vigilante moderno. Anche se la fuga del sospettato si è conclusa la sera di lunedì 9 dicembre in un McDonald's in Pennsylvania, dove un dipendente lo ha riconosciuto, questa manifestazione di solidarietà non si è attenuata. Gli americani scoprirono Luigi Magione. Un giovane di 26 anni, proveniente da un ambiente molto privilegiato, con un brillante percorso formativo e uno spiccato gusto per la tecnologia. Un dolore ricorrente alla schiena ha messo gli investigatori sulla prima pista. Da allora, le immagini del suo arresto hanno inondato gli schermi, e la foto in detenzione, dove i suoi riccioli castani contrastano con la sua uniforme arancione da detenuto, lo hanno reso un sex symbol. Una popolarità che preoccupa le autorità.
“Non è un eroe!” ha proclamato solennemente il governatore della Pennsylvania, Josh Shapiro, prima che la Casa Bianca comunicasse sulla vicenda nel timore di vedere il suo gesto ispirare altri. In un manifesto ritrovato su di lui, Luigi Magione critica il sistema sanitario “il più costoso del mondo“, ma non esprime il minimo rammarico: “i suoi parassiti lo cercavano“, ha detto, formula già adottata da chi vede in lui un martire.
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