Ecco infatti come si presentava nel 2016: il nome del sito di incontri, “Awake Dating”, si riferiva a coloro che sono “svegli” (in inglese, sveglio) di fronte “ai leader mondiali e ad altre organizzazioni segrete responsabili di ciò che accade nel mondo”, secondo la descrizione fatta all’epoca dal suo fondatore, l’imprenditore australiano Jarrod Fidden, alla rivista Interno aziendale.
Il sito è caduto nel dimenticatoio, ma un account con lo stesso nome è apparso prima sulla piattaforma Telegram poi su Twitter nel 2022, riferisce la rivista americana Madre Jonesil quale ha stabilito che si trattava effettivamente dello stesso imprenditore australiano. Nel 2022-2023, il resoconto si è concentrato su temi noti per generare coinvolgimento su “lamentele”, come mascherine e vaccini durante il COVID. E poi, nel 2023, come tante altre community sui social network, “la rabbia verso la pandemia si è indirizzata verso qualcosa di nuovo, in questo caso il clima”, spiega Jennie King dell’Institute for Strategic Dialogue, gruppo britannico che studia la diffusione della disinformazione online.
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E ha funzionato: l’account Twitter, diventato X, è passato da 322 abbonati a 250.000 in soli sette mesi nel 2023, poi a più di 575.000 oggi. Tra i suoi iscritti figurano influenti scettici climatici dei principali paesi anglofoni e membri dell’entourage di Donald Trump.
Si può parlare di opportunismo? Questo è il parere di Jennie King: dal 2023 non si potrà più “generare lo stesso engagement con contenuti legati alla pandemia”. Quindi, se eri un influencer che voleva continuare a generare entrate, dovevi trovare altri temi “per mantenere la tua rilevanza, la tua visibilità e il tuo traffico”.
Il tutto con l’ausilio di algoritmi che, dall’arrivo di Elon Musk alla guida dell’azienda, hanno chiaramente favorito contenuti tossici, razzisti e incitanti all’odio. E con l’aiuto di un gruppo molto ristretto di account, forse meno di 50 secondo King: sono questi i motori di questo “ecosistema” di disinformazione climatica, scambiando i loro messaggi e apparendo sui social network gli uni dagli altri, in ordine per “creare l’illusione di una massa critica”.
La differenza con il Covid, tuttavia, è che la crisi climatica non è destinata a svanire: rischia addirittura di avere impatti drammatici su un numero sempre maggiore di persone, con il rischio di fornire ogni volta carburante ai teorici della cospirazione.
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