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C1: “Sicuramente la partita più complicata” per il Brest, ammette Roy

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Di fronte a numerose assenze, l’accoglienza del PSV Eindhoven, questo martedì, in Champions League, è “sicuramente la partita più complicata” che l’allenatore Eric Roy ha dovuto preparare, ha ammesso il giorno prima in conferenza stampa.

È “Sicuramente la partita più complicata. Già, la partita del Lille (Venerdì di campionato, ndr) è stato complicato perché avevamo sei feriti. Lì abbiamo sette giocatori che non possono partecipare con la squalifica di Ludovic Ajorque. Quindi è vero che per una società come la nostra, con la nostra rosa, è davvero complicato”.si è lamentato l’allenatore.

Abituato ad anticipare le sostituzioni che intende effettuare anche prima del calcio d’inizio, Roy dovrà improvvisare ancora una volta.

“Puoi pianificare le cose quando hai soluzioni e visibilità sulla tua forza lavoro. Oggi non ne ho. Siamo in un flusso serrato, viviamo un po’ alla giornata, direi quasi ogni ora all’ora”ha osservato.

Particolarmente indebolito sul piano difensivo, Brest ha tutte le ragioni per temere gli olandesi che sono la squadra che segna più gol in Europa.

“È un’ottima squadra che ha grande fiducia. È una squadra che domina ampiamente il suo campionato (…) Sappiamo che è una squadra molto forte, con molta qualità, sia al centro che davanti”ha sottolineato Roy.

“Sarà interessante vedere se riusciremo a trovare le chiavi tra una squadra che, difensivamente, ha avuto difficoltà ultimamente e una squadra che è molto forte in attacco”ha continuato.

Per lui, il PSV è un avversario “allo stesso modo del Leverkusen” con cui Brest era riuscito a pareggiare (1-1) a fine ottobre, risultato per il quale i Finistériens avrebbero sicuramente firmato immediatamente.

Con tutte le assenze “Abbiamo un po’ meno discussioni per la partita di domani, ma conto comunque sullo stato d’animo dei miei giocatori, sul gruppo, su questa forza e questa coesione per riuscire a sconfiggere questa squadra del PSV”ha continuato Roy.

“E quando dico check non è solo difendere bene, è anche saper attaccare, dargli problemi, magari costringerli a difendere più di quanto sono abituati, soprattutto nel loro campionato, dove sono largamente dominante”ha chiarito.