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una bomba a orologeria ecologica, temono le associazioni

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Le associazioni di difesa ambientale sono preoccupate per i numerosi progetti riguardanti il ​​gas naturale liquefatto (GNL). Nel pieno della guerra in Ucraina, l’Europa tende a investire massicciamente in questa energia, sebbene non sia rinnovabile.

L’Europa investe massicciamente nel gas naturale liquefatto

Il gas naturale liquefatto (GNL) sta causando crescenti controversie tra i sostenitori dell’ambiente. Questi ultimi lo qualificano come “ bomba climatica » imminente. Secondo un rapporto allarmante di Reclaim Finance, La proliferazione dei terminali di esportazione di GNL minaccia gli obiettivi climatici globaliin parte a causa del massiccio sostegno da parte di banche e investitori internazionali. Una conseguenza della guerra in Ucraina.

Tra il 2021 e il 2023, 213 miliardi di dollari investiti in progetti di espansione del GNLsebbene queste iniziative siano incompatibili con gli impegni di neutralità carbonica assunti da molte istituzioni finanziarie.

I piani attuali prevedono lo sviluppo di 156 nuovi terminali GNL in tutto il mondo entro il 2030. Di questi progetti, 63 terminali di esportazione da soli potrebbero emettere l’equivalente delle emissioni annuali delle centrali elettriche a carbone del mondo. Secondo Reclaim Finance, le emissioni cumulative supererebbero le 10 gigatonnellate di gas serra (GHG). Queste stime tengono conto delle fughe di metano, un gas il cui impatto sul clima è oltre 80 volte maggiore di quello della CO₂ su un periodo di 20 anni.

Il ruolo delle banche francesi in questa catastrofe annunciata

Le banche internazionali, in particolare quelle francesi, svolgono un ruolo chiave in questa espansione. Tra il 2021 e il 2023, istituzioni come Crédit Agricole, Société Générale, BNP Paribas e Banque Populaire Caisse d’Épargne (BPCE) hanno investito più di 14 miliardi di dollari nello sviluppo del GNL.

Gli investitori detengono una partecipazione significativa nell’espansione del GNL, con 252 miliardi di dollari investiti in questo settore. Tuttavia, nessun attore finanziario ha politiche specifiche volte a limitare il proprio sostegno al GNL. Questa assenza di un quadro normativo apre la strada a un’espansione incontrollata di questa energia fossile. Ma soprattutto, una volta finita la guerra in Ucraina, che dire delle infrastrutture? Le organizzazioni temono la sostenibilità dell’uso del GNL anche se quest’ultimo è incompatibile con la lotta al riscaldamento globale.

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