Dopo quindici mesi di guerra, le case degli ostaggi israeliani sono diventate capsule del tempo di una zona di guerra.
Una piccola bicicletta blu giace a terra davanti alla casa della famiglia Bibas, tutti i membri della quale, compresi i due giovani Kfir e Ariel, sono ancora ostaggi.
Nelle vicinanze, i muri della casa di Oded Lifshitz sono carbonizzati, i soffitti sono parzialmente crollati e portano le cicatrici del pogrom perpetrato da Hamas il 7 ottobre 2023. Quel giorno più di 1.200 persone furono uccise e altre 251 furono rapite e portate con la forza. Gaza, compresi il vecchio e sua moglie Yocheved.
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I ritratti degli ostaggi erano affissi sulle porte delle loro case. Un girasole è stato posizionato accanto a una foto di David Cunio, che rimane a Gaza dopo che sua moglie e le loro figlie gemelle sono state rilasciate in seguito ad un accordo un anno fa.
La casa di Oded Lifshitz, ostaggio rapito a Gaza dai terroristi durante il pogrom perpetrato da Hamas il 7 ottobre 2023, vuota dopo quasi quindici mesi di guerra nel Kibbutz Nir Oz, nel sud di Israele, il 5 ottobre 2024. (Credit: Ohad Zwigenberg/AP)
Molte sono contrassegnate da graffiti lasciati dai soldati israeliani durante i giorni o addirittura le settimane di combattimenti successivi all’assalto, per indicare che le case erano state ripulite dai terroristi. Altri sono segnalati per possibile demolizione perché gravemente danneggiati.
Secondo le autorità israeliane, a Gaza si trovano ancora un centinaio di ostaggi, almeno un terzo dei quali sono morti. C’è, tuttavia, un barlume di speranza che i colloqui per il cessate il fuoco a Gaza, rilanciati questa settimana dopo mesi di sforzi falliti, possano riportarli a casa. Un nuovo video diffuso lo scorso fine settimana da Hamas mostra l’ostaggio israelo-americano Edan Alexander ancora vivo.
Tuttavia, la preoccupazione resta. La settimana scorsa, i soldati hanno restituito a Israele il corpo di Itay Svirsky, ucciso nel pogrom di Hamas e il cui corpo è stato portato a Gaza.
Le case abbandonate testimoniano il dolore crescente delle famiglie che, dopo più di un anno, non hanno ancora ritrovato i propri cari e si chiedono se mai li ritroveranno.
La casa di Ariel Cunio e Arbel Yehud, ostaggi portati a Gaza dai terroristi durante il pogrom perpetrato da Hamas il 7 ottobre 2023, vuota dopo quasi quindici mesi di guerra nel kibbutz Nir Oz, nel sud di Israele, il 5 dicembre 2024. (Credito: Ohad Zwigenberg/AP)
La casa di Matan Zangauker, ostaggio rapito a Gaza dai terroristi di Hamas durante il pogrom del 7 ottobre 2023, vuota dopo quasi quindici mesi di guerra nel Kibbutz Nir Oz, nel sud di Israele, il 5 dicembre 2024. (Credit: Ohad Zwigenberg/ AP)
La casa di Aryeh Zalmanovich, 85 anni, un ostaggio il cui corpo è tenuto dai terroristi di Hamas a Gaza, vuota dopo quasi quindici mesi di guerra nel Kibbutz Nir Oz, nel sud di Israele, il 5 dicembre 2024 (Credit: Ohad Zwigenberg/AP)
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