A luglio, più di 1.000 persone in Lussemburgo sono state intervistate sulle loro esperienze di discriminazione su richiesta del Centro per la parità di trattamento (CET). I risultati dell’indagine Ilres dipingono un quadro preoccupante: una persona su quattro è stata vittima di discriminazione negli ultimi tre anni; in netto aumento rispetto al 2020, quando si trattava ancora di una persona su cinque.
Uno sguardo ai dettagli rivela differenze evidenti: sono particolarmente colpiti i giovani tra i 16 e i 34 anni. Qui più di una persona su tre (34%) riferisce esperienze di discriminazione. La percentuale è altrettanto alta tra le persone non eterosessuali (45%), le persone con disabilità (38%) e le minoranze etniche (34%).
La nazionalità come motivo più frequente di discriminazione
Tra i motivi di discriminazione la nazionalità viene al primo posto. È citata come causa dal 70% delle vittime. La nazionalità portoghese è particolarmente colpita. Ben il 92% di questo gruppo ha dichiarato di essere stato discriminato a causa della propria origine; e questo regolarmente. Anche l’aspetto fisico (67%) e lo status sociale (58%) giocano un ruolo importante.
Tacere o agire?
Non tutte le persone colpite hanno lanciato l’allarme: un quarto non ha fatto nulla dopo un’esperienza di discriminazione. Almeno la metà si è confidata con amici o familiari. Tuttavia, il 43% ha affrontato la persona che lo aveva discriminato. Ma poche persone hanno osato contattare un’organizzazione: solo il 5%.
Dove la discriminazione è particolarmente diffusa
Il posto di lavoro si rivela un hotspot: il 46% degli interessati ha subito discriminazioni lì, seguito dagli spazi pubblici (41%). Soprattutto i giovani tra i 16 ei 24 anni denunciano spesso discriminazioni a scuola (46%).
Dolore emotivo e mancanza di conseguenze
La discriminazione lascia il segno: sei persone su dieci ne subiscono ancora le conseguenze, molte delle quali emotive. Nonostante lo stress, solo il 18% segue la via ufficiale delle denunce o delle denunce. La metà ritiene che sia una perdita di tempo, quattro su dieci pensano che il loro caso non sia abbastanza serio.
Un terzo delle oltre 1.000 persone intervistate ha assistito a discriminazioni. La metà di questi testimoni hanno assistito la persona discriminata o ne hanno parlato con altri.
Aiuto per le vittime della discriminazione
Il Centro per la parità di trattamento (CET) pubblica rapporti, emette raccomandazioni, realizza studi e fornisce informazioni su tutte le questioni relative alla discriminazione. Il CET aiuta le vittime di discriminazioni o le persone che si sentono discriminate a causa della loro etnia, genere, orientamento sessuale, nazionalità, religione, disabilità o età, offrendo loro consulenza e orientamento in relazione alla legislazione vigente. Informazioni su www.cet.lu.
Questo articolo è stato originariamente pubblicato sul sito di Parola lussemburghese.
Adattamento: Lorene Paul
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