Un uomo di 34 anni sarà processato da questo lunedì, 9 dicembre 2024, per tre giorni, davanti alla Corte d’Assise dei Pirenei Orientali per l’omicidio di uno dei suoi “amici”, accoltellato a morte nel maggio 2022 nella città di Trouillas.
Due anni e mezzo dopo, la Corte d’assise dei Pirenei orientali aprirà il caso relativo alla morte di Alexandre L. Il 31 maggio 2022, all’alba, nel distretto del Tonchino nel comune di Trouillas, il giovane era stato scoperto morto , a faccia in giù e seminudo in strada, con il corpo lacerato da diverse coltellate.
Le indagini stabilirono subito che la vittima soggiornava da diverse settimane in una casa vicina, presso un “amico”, Nicolas R., intorno ai trent’anni, che costituiva il principale sospettato. È stato immediatamente arrestato.
Durante le prime udienze, l’imputato, il cui casellario giudiziario mostra condanne per danni lievi e violenza contro un partner, ha spiegato innanzitutto che conosceva Alexandre da tre anni, che andavano d’accordo e che entrambi stavano temporaneamente con sua madre. La sera prima del delitto avrebbero passato il tempo consumando alcol e droghe, più del solito, perché non avrebbero avuto abbastanza soldi per comprare la droga. Tra mezzanotte e le 2 di notte avrebbero fatto il giro del villaggio, per poi tornare. Alle 3 del mattino, la madre di Nicolas R. è andata al lavoro e ha detto loro di andare a letto. Per il resto della notte affermò di non avere più ricordi.
“Tratti di un grave disturbo della personalità”
Tuttavia, qualche mese dopo, davanti al gip, ammise di aver avuto una discussione con Alexandre riguardo all’acquisto di cocaina. Senza immagini precise degli accoltellamenti, Nicolas R. avrebbe visto se stesso “a lampi“, urlando contro la vittima ed essendo armato di coltello. Ha inoltre ammesso di essere stato afflitto da gravi dipendenze fin dall’età di 14 anni (cannabis, LSD, eroina, ecc.) e che, sotto l’effetto di psicofarmaci e alcol, potrebbe diventare violento.Ciò è confermato dal rapporto sulla personalità.Fin dall’asilo, ha mostrato problemi comportamentali che sono peggiorati nel tempo.Ha avuto bisogno di assistenza educativa dall’età di 4-5 anni ed è entrato in diversi istituti specializzati dall’età di 7 anni ed è stato affidato d’urgenza ai servizi per l’infanzia all’età di 11 anni, in quanto vittima di maltrattamenti all’interno della casa familiare.
Nelle sue conclusioni l’esperto psichiatra concluse che il suo discernimento non era né abolito né compromesso al momento del delitto. Anche se presenta “I tratti di un grave disturbo della personalità” e che la sua completa amnesia dei fatti potrebbe essere compatibile con il contesto di consumo abusivo e volontario di sostanze tossiche.
La sentenza è attesa mercoledì 11 dicembre.
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