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Contro i bombardamenti israeliani su Gaza, 40 manifestanti ad Alençon: “Non resta che

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Una quarantina di persone hanno sfidato la pioggia e il vento per esprimere la loro rabbia per i bombardamenti sulla Striscia di Gaza da parte dell'esercito israeliano, questo sabato 7 dicembre 2024 ad Alençon (Orne), in Piazza della Pace. La data è stata scelta per “commemorare la prima intifada del 1987, comunica Chetna per il collettivo per una Pace giusta e duratura. Un’intifada è un diritto alla resistenza garantito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e dalla Carta delle Nazioni Unite”.

Il collettivo evidenzia anche il rapporto pubblicato da Amnesty International questo giovedì 5 dicembre 2024 “che caratterizza l’intenzione dello Stato di Israele di commettere un genocidio attraverso dichiarazioni di odio razzista da parte di leader politici che disumanizzano i palestinesi, che li trattano come un sottogruppo di uomini. A queste dichiarazioni seguono i soldati israeliani che effettuano attacchi per uccidere famiglie e commettere atti di tortura. »

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“Rimangono solo le rovine”

Secondo questo attivista che fa affidamento sul rapporto di Amnesty, “Israele crea le condizioni per una morte lenta attraverso la privazione di elettricità, acqua, igiene e attraverso il movimento incessante delle persone in uno spazio chiuso: non hanno nessun posto dove rifugiarsi. Ospedali, scuole… Tutto ciò che resta sono rovine. »

Crede anche che questa guerra “costituisce ecocidio. Queste terre soffrono di un eccessivo inquinamento dovuto ai metalli pesanti provenienti dalle attrezzature militari israeliane, così come all’acqua inquinata che sfocia nel mare e all’aria inquinata dall’uso del fosforo bianco. Il tasso di CO2 rilasciato dall’esercito israeliano è maggiore dell’impronta di carbonio annuale di alcune nazioni. »


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