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dietro le quinte della riapertura di Notre-Dame si svolge un intenso balletto diplomatico

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Emmanuel Macron incontrerà Donald Trump e poi Volodymyr Zelenskyj. Potrebbero parlare anche il presidente eletto degli Stati Uniti e il suo omologo ucraino.

È innanzitutto la forza del simbolo a renderla una buona mossa diplomatica. Emmanuel Macron è riuscito a far coincidere la riapertura in pompa magna di Notre-Dame de Paris con i primissimi passi internazionali di Donald Trump 2. Da quando è stato rieletto il 5 novembre, non aveva ancora lasciato gli Stati Uniti. Il viaggio a Parigi segna quindi il suo grande ritorno sulla scena internazionale. Sarà protagonista di un balletto diplomatico al quale parteciperà anche Volodymyr Zelenskyj. Non c’è dubbio che il mondo intero ascolterà ogni sua parola e analizzerà ogni minimo segnale che possa fornire informazioni sulle sue intenzioni di politica estera a partire dal 20 gennaio. E innanzitutto sull’Ucraina, la prima questione da affrontare.

L'obiettivo di Emmanuel Macron, che parlerà con Donald Trump poi con Volodymyr Zelenskyj prima della cerimonia a Notre-Dame, è quello di garantire alla Francia, e quindi all'Europa, un ruolo di mediatore nei negoziati che potrebbero aprirsi tra poche settimane per ottenere un cessate il fuoco in Ucraina. L'inaugurazione della cattedrale, alla quale l'importanza delle personalità partecipanti ha già dato una forte dimensione politica, sarà forse l'occasione per un incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelenskyj. I due uomini avevano già parlato al telefono per venti minuti il ​​6 novembre. Ne hanno ancora tanti…

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