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il direttore del carcere di Baumettes posto sotto protezione dopo minacce di morte

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Preoccupazione per la gestione del carcere di Baumettes, a Marsiglia. Minacciata di morte, la direttrice del penitenziario e uno dei suoi vice sono stati temporaneamente rimossi dalle loro funzioni e sono soggetti a misure di protezione, hanno riferito all’AFP fonti coerenti venerdì 6 dicembre, confermando notizie dal giornale La Marsigliese.

Una fonte vicina alla vicenda ha detto all’AFP che oltre al regista c’è anche l’altra persona presa di mira dalle minacce il vicecapo del carcere di Baumettes. Due giorni prima, una fonte aveva indicato che queste minacce di morte rientravano nel quadro di un “contratto” stipulato da un detenuto sospettato di far parte di una banda di trafficanti di droga.

Due uomini, presunti esecutori del contratto, sarebbero stati arrestati in relazione a questo fatto, nella notte tra domenica e lunedì, sempre secondo questa fonte. È stato arrestato anche il detenuto responsabile del contratto, sospettato di appartenenza alla mafia DZ. Queste minacce di morte avrebbero preso di mira almeno un funzionario del centro penitenziario di Baumette.

È stata superata “una soglia senza precedenti”.

Secondo FO Giustizia, il sindacato maggioritario della regione di Paca, con questo “contratto di assassinio” è stata superata una “soglia senza precedenti” preso di mira la direzione del carcere di Baumettes e postato sui social network. Si tratta di un episodio di “eccezionale gravità”, che costituisce “una vera e propria dichiarazione di guerra al personale penitenziario”, sottolinea il sindacato in un comunicato. “Un contratto sulla testa di due agenti della criminalità organizzata è una novità assoluta”, ha commentato all’AFP Jessy Zagari, delegata regionale del sindacato FO Giustizia.

Questo nuovo episodio arriva dopo diversi eventi degli ultimi mesi come l’incendio nella casa di un agente O l’aggressione di un supervisore dal carcere di Aix-Luynes, dove sono rinchiusi anche molti delinquenti legati al banditismo della droga marsigliese.

Per FO Giustizia è quindi così “urgente reagire” con misure adeguate, come efficaci disturbatori telefonici per impedire ai prigionieri di compiere azioni criminali, o il “rafforzamento legislativo” di fronte alla criminalità organizzata vista come “messicanizzazione”.

Il narcobanditismo ha causato 49 morti nel 2023 a Marsiglia

“Tutto non sono stati installati disturbatori telefonici e quando lo furono ci accorgemmo che erano già obsoleti e funzionavano solo al 40 o 50%. L’amministrazione è troppo lenta nel reagire agli sviluppi”, ha affermato Jessy Zagari.

Oltre a questi fenomeni di minacce e intimidazioni nei confronti dei funzionari, la violenza legata al traffico di droga nella regione di Marsiglia ha provocato 23 morti da gennaio, secondo un rapporto dell’AFP. Nel 2023il banditismo della droga era costato la vita a 49 persone a Marsiglia, sullo sfondo di una battaglia per il territorio tra due bande, la DZ Mafia e Yoda, la prima che ha finalmente preso il sopravvento.

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