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Martina Hefter, vincitrice del premio “Le Grand Continent”.

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Può una cultura, un immaginario, esprimersi in più lingue? Questa è la premessa della recensione Il Grande Continenteche si dedica alla geopolitica ma ha anche creato un premio letterario assegnato ogni anno a un'opera di narrativa che sia “una grande storia europea”.

Quest'anno la giuria ha incoronato la scrittrice tedesca Martina Hefter per il suo romanzo Ehi, buongiorno, come stai? (Ehi, ciao, come stai?), pubblicato dall'editore Klett-Cotta. Il romanzo evoca il dialogo virtuale tra un artista di Lipsia e un africano. Di notte, questa artista dalla vita precaria, che si prende cura di un marito gravemente disabile, chatta online su siti di incontri con un nigeriano che spera principalmente di guadagnarci.

“Saper gestire i confini della realtà virtuale e della realtà quotidiana, Martina Hefter intreccia due desideri con rara forza letteraria, il desiderio di amore e il desiderio di Europa”scrive la giuria di Gran Continente per spiegare la sua scelta.

Accelerare la circolazione delle opere

Martina Hefter non è ancora stata pubblicata in francese ma ora ha tutte le possibilità di essere pubblicata. Il premio mira a sostenere la traduzione di un'opera di narrativa. Premia un'opera pubblicata in una delle seguenti cinque lingue: francese, tedesco, polacco, spagnolo o italiano. E ne finanzia la traduzione nelle altre 4 lingue, a patto che un editore si impegni a pubblicare il libro entro l'anno successivo.

«Il prezzo mira ad annullare il costo aggiuntivo, per un editore, legato alla pubblicazione di un libro straniero. Vuole quindi accelerare la circolazione delle opere letterarie in Europa”spiega Mathieu Roger-Lacan, condirettore della rivista.

La ricompensa è supposta “contribuire all’emergere di nuove storie strutturanti e fondatrici europee”indicarne i promotori. Evita deliberatamente di interessarsi alle opere in inglese, la letteratura anglosassone che non necessita di tale supporto: “Di fronte all’iperpotere del mercato editoriale anglosassone, crediamo che la traduzione debba restare la lingua dell’Europa”dicono i suoi fondatori.

Una giuria in cinque lingue

La giuria è composta da traduttori, insegnanti e autori provenienti da diversi paesi. Quest'anno, ad esempio, vi hanno preso parte Barbara Cassin, l'italiano Giuliano Da Empoli e l'ucraino Andreï Kourkov. La giuria preseleziona cinque libri, uno per lingua, e i suoi membri traducono brani e condividono le loro raccomandazioni. Alla fine si riunisce ai piedi del Monte Bianco per proclamare il vincitore.

Il nome del vincitore 2024 è stato annunciato questo venerdì 6 dicembre sulla punta Helbronner, a 3.466 metri di altitudine, come è consuetudine ormai da tre anni. I suoi concorrenti erano il francese Frédéric Gros, con La prima storia (Albin Michel), il polacco Mateusz Pakuła, con La pelle del nonno (La pelle del nonno), l'italiano Michele Masneri, con Paradiso (paradiso) e lo spagnolo Eduardo Halfon, con Tarantola (La tarantola).