Giovedì la Russia ha negato le accuse di interferenza nelle elezioni presidenziali in Romania, tre giorni prima del secondo turno in questo paese membro dell’UE e della NATO, che potrebbe essere vinto da un candidato di estrema destra contrario agli aiuti europei all’Ucraina. “Respingiamo fermamente ogni attacco ostile, che consideriamo del tutto infondato”ha denunciato in un comunicato la portavoce della diplomazia russa Maria Zakharova “Accuse sempre più assurde” contro Mosca.
Mercoledì le autorità rumene hanno declassificato i documenti che descrivono in dettaglio le presunte manovre di destabilizzazione, che ricordano le tecniche utilizzate dalla Russia. In questione, ha detto all’AFP il social network TikTok, sul quale ha condotto una campagna il candidato di estrema destra Calin Georgescu, arrivato primo al primo turno. “non hanno prove che ad oggi sia stata effettuata una campagna coordinata sulla piattaforma”. Maria Zakharova ha denunciato un clima “Isteria anti-russa senza precedenti”invitando le autorità rumene a farlo “smettere di gonfiare la +minaccia russa+ per manipolare l’opinione pubblica”.
Un candidato filorusso al secondo turno
Domenica si terrà il secondo turno delle elezioni presidenziali in Romania, una votazione considerata dagli osservatori cruciale per il futuro di questo Paese di quasi 20 milioni di abitanti confinante con l’Ucraina, che dal 2022 subisce un attacco su larga scala da parte della Russia. . Il candidato di estrema destra Calin Georgescu, 62 anni, ha colto tutti di sorpresa arrivando primo al primo turno. Abituato a discorsi nazionalisti e mistici, pone il “partenariato” con gli Stati Uniti in cima alle sue priorità.
Sebbene in passato abbia dimostrato la sua ammirazione per il presidente russo Vladimir Putin, Calin Georgescu ora evita di rispondere alle domande sulla sua visione del padrone del Cremlino, divenuto un paria in Occidente dal 2022. Calin Georgescu, critico dell’UE e La NATO si oppone agli aiuti all’Ucraina e ne sostiene soprattutto la ricerca “pace”. Di fronte a queste sfide, gli Stati Uniti hanno già messo in guardia la Romania “gravi conseguenze negative” della sua potenziale distanza dall’Occidente mentre Bucarest è diventata un pilastro essenziale della NATO, ospitando sul suo territorio più di 5.000 soldati e il sistema antimissile dell’Alleanza.
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