l’essenziale
Principale sospettato dell’inchiesta sull’omicidio di Fadila Bouafia, questa donna di 53 anni scomparsa nell’Ariège da un mese, François Perez viene ascoltato per la prima volta, questo venerdì 6 dicembre, davanti ai giudici inquirenti di Tolosa. Nega qualsiasi coinvolgimento. La giustizia si sposta sul presunto luogo del delitto.
Riuscirà la giustizia a svelare il segreto della scomparsa di Fadila Bouafia, questa madre di 53 anni, che non è stata ritrovata dal 4 novembre? Questa è la posta in gioco nella giornata cruciale di questo venerdì, 6 dicembre, che si preannuncia impegnativa per il principale sospettato, François Perez, 47 anni, sospettato dell’omicidio di questa donna il cui corpo non è stato ritrovato. Le ultime ricerche effettuate dai gendarmi e dai parenti della donna scomparsa nei pressi di Biert, non lontano da Massat, nell’Ariège, nei pressi del Col de la Crouzette, a più di 800 metri sul livello del mare, non hanno ancora permesso di ritrovare la traccia di “Fafa”.
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Questo venerdì mattina, François Perez, che viveva su una collina, nel cuore di queste montagne dell’alto Couserans, dovrà essere ascoltato, per la prima volta dalla sua custodia cautelare, l’11 novembre, dai due giudici inquirenti Inès Gharbi e Elodie Billot. “Nega qualsiasi coinvolgimento nella scomparsa del suo amico che conosceva da circa due anni”, precisa il suo avvocato, M.e Guy Dedieu.
Minacce e tensioni
Questa prima udienza, presso il tribunale di Tolosa, dovrebbe chiarire lo svolgimento della serata del 3 novembre e del giorno successivo, giorno della scomparsa di questa madre che viveva non lontano da lì, nella frazione di Eycherboul, con il marito. Al termine di una festa che riuniva diversi abitanti della valle, scoppiò una discussione tra Fadila e François, due amici che condividevano, a volte, attività di montagna, come passeggiate nei boschi, giochi di bocce o passeggiate in montagna. motocross.
Ma i toni si sono improvvisamente alzati per un motivo ancora da chiarire. Sentendosi minacciata da François, Fadila telefonò a una delle sue amiche, lasciando che l’accesa conversazione si svolgesse. Pezzi di questo scambio compaiono sulla segreteria telefonica di questa persona che ne è venuta a conoscenza tre giorni dopo. Sono due messaggi distinti in cui la “Fafa” si sente in pericolo. – “Non mi farai del male, François?“-“Sì, ti farò del male“, si sente in particolare in queste registrazioni, prove al centro delle indagini condotte dai gendarmi della sezione di ricerca di Tolosa.
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François Perez sarebbe stata l’ultima persona ad aver visto Fadila, questo lunedì 4 novembre. Nella cabina dell’ex cacciatore alpino con la fama di “duro”, gli investigatori hanno trovato diverse quantità di droga. Dal suo arresto “non ha memoria di questo litigio”, assicura il sig.e Dio. La colpa dell’assorbimento di alcol e altri stupefacenti? In ogni caso, sono la sua voce e le sue parole ad apparire in questo messaggio molto preoccupante. Il telefono della donna scomparsa non è stato ritrovato.
La memoria svanisce
Trasferito sulla scena del presunto crimine questo venerdì pomeriggio, François Perez recupererà la memoria? La giustizia non vuole perdere tempo. Quest’uomo, accompagnato da inquirenti e giudici, dovrebbe essere “riposizionato” proprio nel luogo dove è scoppiata la lite, su questa collina chiamata “l’altopiano delle streghe”, secondo le indicazioni dei partecipanti a questa festa che sono stati ascoltati.
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Il carattere talvolta violento di quest’uomo “che può perdere la pazienza” è evidenziato da numerosi testimoni, combattuti tra stupore e stupore dopo l’incriminazione di questo amante della montagna, stabilitosi qui da circa dieci anni. I parenti di Fadila continuano le ricerche. Se i “Fafa” avevano difficoltà a orientarsi nel deserto, per loro era impossibile credere ad una scomparsa volontaria.
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