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“Avevo vinto tutto, mi chiedevo cosa fare dopo”: Perrine Laffont ripercorre la sua lunga pausa durata più di un anno

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Il magnate dell’Ariège è tornato vincente in Coppa del Mondo dopo una pausa di 21 mesi. Ringiovanita, all’età di 26 anni, si sta godendo questa sfida di successo e sta addirittura progettando di arrivare alle Olimpiadi del 2030 in Francia.

Vittoriosa al suo ritorno alle competizioni dopo una pausa di un anno pochi giorni fa, la campionessa olimpica di sci magnate del 2018 Perrine Laffont è lieta di continuare a scriverle “il sogno di una bambina” come si era ripromessa. Dopo la rimonta vincente a Ruka, in Finlandia, il 30 novembre, la 26enne dell’Ariège è attesa nuovamente sul muro dei gobbe, venerdì 6 dicembre, per una prova individuale, e sabato, per una corsa parallela, a Idre Fjall, Svezia.

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“Il ritorno alle competizioni è stata sicuramente una delle sfide più grandi della mia carriera”apre sui social network la cinque volte vincitrice della sfera di cristallo e cinque volte campionessa del mondo di magnati il ​​giorno dopo la sua vittoriosa guarigione. “Ne sono capace? Sono ancora al livello? So ancora cos’è la concorrenza? lei elenca. Migliaia di domande mi sono passate per la testa in questi mesi.” “Ma credo che possiamo dire: ce l’abbiamo fatta! (ce l’abbiamo fatta!)”, si congratula con Laffont, che “mi sono divertito a sciare con il cuore” e che continua a scrivere il sogno della sua bambina come ha promesso a se stessa.”.

623 giorni senza competizione

“È come un sogno” sussurrò con gli occhi rossi, quando vinse dopo 623 giorni senza gare (da marzo 2023), davanti alla rivale n.1, l’australiana Jakara Anthony. La sua decisione di ripartire definitivamente per attaccare le mura del magnate fu, però, “abbastanza tardi”ha raccontato Laffont all’inizio di ottobre, credendo di averlo fatto “ho trascorso sei mesi su dodici riposando”.

Regina del freestyle, Perrine Laffont ha vinto tutto. Campione olimpico di magnati all’età di 19 anni, campione del mondo e cinque volte vincitore della Coppa del mondo.
APE – MAXIM SHIPENKOV

Se è tornata ad allenarsi molto gradualmente da maggio, “Senza pressioni per essere pronti a dicembre, solo di recente ci siamo detti che tutte le luci erano verdi”. Un anno prima, lo sciatore dell’Ariège, “sulle rotule”aveva rinunciato alla stagione 2023/2024 per “riacquistare freschezza mentale”. “Le batterie erano a zero a fine inverno” 2022/2023, riavvolto colui che già aveva partecipato alle Olimpiadi a soli 15 anni, nel 2014 a Sochi (Russia).

“Lo scorso inverno è stato un anno senza Campionati del mondo e le Olimpiadi arriveranno nel 2026si giustificò. E poi mi ha anche permesso di digerire questi ultimi dieci anni (ad alto livello). Sentivo di essermi ripreso dopo le Olimpiadi del 2022 (e la delusione del 4° posto, ndr), ma mi avevano chiesto molto. Avevo bisogno di tagliarlo.

Le Olimpiadi del 2030 “nel profondo della mia mente”

“È stato un buon anno per capire me stesso. Sono stato dieci anni in una spirale, con la testa sul manubrio, per non rialzarmi mai. C’erano sempre nuovi obiettivi. Questo tempo libero mi ha permesso di analizzare tutto quello che era successo, anche per digerirlo, perché il mio corpo e il mio cervello erano in fiamme. È stata anche una nuova comprensione dei miei bisogni: ho vinto tutto nel mio sport, ci siamo chiesti cosa stesse succedendo essere il seguito, cosa avrei voluto fare dopo quest’anno, ha spiegato, ho una visione leggermente più chiara del futuro, di ciò che voglio e di cui ho bisogno.”

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A breve termine? Laffont spera “monter crescendo” suo livello e fa dei prossimi Mondiali di marzo 2025 in Svizzera l’obiettivo numero uno della sua ripresa invernale. A lungo termine? “Ovviamente” tra quattordici mesi ci sono le Olimpiadi di Milano Cortina. E quelli del 2030 attribuiti alle Alpi francesi lo sono “nel profondo della mia mente”.

“Quest’estate ho potuto vivere i Giochi di Parigi dall’interno, mi viene voglia, conclude il campione. Ho vissuto i Giochi in Corea del Sud (2018), in Cina (2022), in Russia (2014), non sono stati i più spettacolari. I Giochi in Francia, non ho dubbi che saranno grandiosi”.

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