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Una ragazzina tenta il suicidio, il suo stalker le scatta una foto in terapia intensiva per prenderla in giro

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Il 17 marzo 2023, Kelaia Turner, una ragazza americana allora di 13 anni, ha tentato di porre fine alla sua vita e alle molestie scolastiche che aveva subito quotidianamente per un anno impiccandosi con la cintura.

Una notizia particolarmente inquietante. Tra il 2021 e il 2023, Kelaia Turner, una giovane ragazza, sarebbe stata vittima di bullismo scolastico negli Stati Uniti. Cinque compagni di classe le avrebbero inflitto quotidianamente violenze verbali e fisiche senza che, secondo i genitori della ragazza, il personale docente reagisse. Molestie che sarebbero continuate sui social network dove le prese in giro sarebbero diventate legioni. Non potendo più sopportare la situazione e considerando il suicidio come unico esito possibile, la bambina si è impiccata con la cintura, nella sua stanza, il 17 marzo 2023.

Il cuore di Kelaia Turner ha smesso di battere per 8 minuti prima che i soccorritori riuscissero a rianimarla. Afflitta da gravi lesioni cerebrali, l’adolescente è stata ricoverata in terapia intensiva nella Carolina del Sud, dove è rimasta in coma per molte settimane. Lei è ancora in ospedale oggi.

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Ovviamente insensibile alla sorte del suo compagno, uno dei molestatori sarebbe entrato nella sua stanza e avrebbe scattato delle foto della ragazza intubata per pubblicarle sui social network, diffondendo varie voci sulle sue ferite, ha rivelato sua madre al WFY44.

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Vittima di razzismo

La madre di Kelaia Turner ha detto che la ragazza è stata vittima di bullismo a causa dei suoi capelli crespi ed è stata soprannominata “lo scarafaggio” dai compagni di classe. Un giorno avrebbero trasmesso in classe “The Black People Song”, una canzone venata di razzismo. Un altro giorno, avrebbero bagnato i vestiti dell’adolescente, prima di strapparli e gettarli nella spazzatura. Un’altra ancora, l’avrebbero colpita. “E nessuno è mai intervenuto per fermare tutto ciò”, lamenta la madre. Oggi ha presentato varie denunce chiedendo il risarcimento dei danni per coprire le spese mediche dell’adolescente. Anche una campagna GoFundMe ha raccolto quasi $ 100.000.

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