Investing.com – Nella sua nota annuale sulle prospettive pubblicata martedì, JPMorgan (NYSE:) ha affermato di aspettarsi un'economia statunitense resiliente nel 2025, supportata da un cambiamento di politica favorevole alle imprese e da continui investimenti focalizzati sull'intelligenza artificiale.
“Gli Stati Uniti rimarranno il motore della crescita globale con un mercato del lavoro sempre sano, fondamentali creditizi solidi, un’ampia liquidità nel sistema e un’espansione della spesa in conto capitale legata all’intelligenza artificiale”, hanno osservato gli analisti.
L'azienda prevede che raggiungeranno i 6.500 entro la fine del 2025, con un aumento di circa il 9% rispetto ai livelli attuali. Si prevede che l'utile per azione dell'indice raggiungerà i 270 dollari, con una crescita annua del 10%.
JPMorgan evidenzia un ampliamento degli utili tra i settori, con tutti gli 11 settori S&P che dovrebbero registrare una crescita positiva il prossimo anno, rispetto alla performance contrastante del 2024.
Sul fronte monetario, si prevede che la Federal Reserve taglierà i tassi di interesse di 100 punti base, al 3,75% nel settembre 2025. Tuttavia, JPMorgan sottolinea che i tempi e la portata delle azioni politiche, comprese la deregolamentazione e le misure commerciali, introducono significative incertezze nel mercato. veduta.
Per quanto riguarda il dollaro, JPMorgan rimane ottimista e prevede che il tasso di cambio supererà la parità a 0,99 nel primo trimestre del 2025, citando l’eccezionalismo americano e un contesto politico favorevole.
“La nostra ipotesi di lavoro è che una seconda amministrazione Trump porterebbe tariffe più alte per la Cina, ulteriori tagli fiscali e un allentamento delle normative. In questo caso, si prevede che l'economia statunitense crescerà del 2,2% nel 2025, superando altre economie nel mondo per il terzo anno consecutivo e rafforzando l’apprezzamento del dollaro”, spiega la banca d’investimento.
La società evidenzia inoltre i rischi, tra cui potenziali pressioni inflazionistiche derivanti dalle politiche commerciali e l’incertezza sull’immigrazione e sulle riforme normative sotto la nuova amministrazione statunitense.
Nonostante queste sfide, JPMorgan conclude: “Siamo positivi sui titoli azionari statunitensi, ma prevediamo una maggiore dispersione a causa delle differenze nella crescita degli utili e nel posizionamento degli investitori”.
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