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Una centenaria ex guardia del campo nazista che presto sarà processata per complicità nell’omicidio di 3.300 prigionieri?

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Riuscirà la giustizia a rintracciare un torturatore nazista 80 anni dopo? Un tribunale tedesco ha rilanciato il procedimento contro un’ex guardia delle SS di 100 anni del campo nazista di Sachsenhausen, la cui comparizione era stata rifiutata a causa del suo stato di salute. Il tribunale di Hanau dovrà ancora una volta decidere se aprire o meno un processo, ha annunciato martedì il tribunale regionale superiore di Francoforte.

L’accusata è un’ex guardia delle SS del campo nazista di Sachsenhausen, a nord di Berlino, accusata dall’estate del 2023 di complicità nell’omicidio di oltre 3.300 prigionieri, tra il 1943 e il 1945, durante la seconda guerra mondiale.

Secondo i media tedeschi il nome dell’uomo è Gregor Formanek. L’accusa, che ha chiesto il rinvio a giudizio, accusa quest’uomo, giovane all’epoca dei fatti, di “aver contribuito, come membro delle squadre di guardie delle SS, all’uccisione crudele e perfida di migliaia di detenuti”.

Formanek ha vissuto per decenni in un modesto appartamento vicino a Francoforte, senza essere scoperto, finché i giornalisti non lo hanno rintracciato nel 2023. Documenti incriminanti rivelati dalla stampa britannica dagli archivi federali tedeschi e dagli archivi della Stasi rivelano il passato di sterminio di Formanek.

Nato in Romania da un sarto di lingua tedesca, Formanek si unì alle SS il 4 luglio 1943 e fece parte del battaglione delle guardie a Sachsenhausen, nel Brandeburgo. Un documento della Stasi afferma in modo agghiacciante che Formanek “ha continuato a uccidere i prigionieri”. Nel suo curriculum post-seconda guerra mondiale, Formanek non ha menzionato il suo ruolo di guardia del campo di concentramento, indicando solo che era stato “chiamato per il servizio militare in Germania, dove ho trascorso 20 mesi”, dice il Daily Mail.

Ritenuto non idoneo lo scorso giugno

Una prima analisi psichiatrica del 2022, che riteneva l’indagato «almeno parzialmente idoneo a sostenere un processo», è stata contraddetta da una seconda, nel 2024, che lo ha giudicato non idoneo. Lo scorso maggio, il tribunale di Hanau ha quindi rifiutato di aprire un processo sulla base delle perizie più recenti. Ma “le informazioni contenute nel rapporto non sono sufficienti”, ritiene la corte d’appello.

Tra il 1936 e il 1945 il campo di Sachsenhausen ospitò circa 200.000 prigionieri, soprattutto oppositori politici, ebrei e omosessuali. Decine di migliaia di loro morirono, vittime soprattutto della stanchezza dovuta al lavoro forzato e alle crudeli condizioni carcerarie.

Negli ultimi anni in Germania si sono svolti diversi processi contro ex dipendenti dei campi nazisti, a partire dalla condanna nel 2011 dell’ex guardia del campo di sterminio di Sobibor, John Demjanjuk, che costituì un precedente. Data l’età avanzata degli imputati, a volte i processi non potevano svolgersi per motivi di salute oppure, quando si svolgevano, i condannati morivano prima di essere incarcerati, come John Demjanjuk.

Josef Schütz, ex guardia del campo di concentramento condannato a cinque anni di prigione nel giugno 2022, è morto meno di un anno dopo all’età di 102 anni mentre la sua difesa faceva appello…

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