Meno di due mesi prima del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, l’Ucraina ha esercitato martedì pressioni sulla NATO affinché fosse invitata ad aderirvi, senza risultati concreti dopo una cena tra i ministri degli affari esteri dei paesi dell’Alleanza e l’Ucraina.
“Non ci sono stati progressi”, ha ammesso il capo della diplomazia lituana Gabrielius Landsbergis, interrogato da diversi giornalisti dopo la cena alla quale hanno partecipato i ministri dei 32 paesi della NATO e il capo della diplomazia ucraina Andriï Sybiga.
Quest’ultimo, però, al suo arrivo a Bruxelles ha insistito sulla necessità di proseguire sulla strada dell’adesione del suo Paese alla NATO, “l’unica vera” garanzia di sicurezza contro la Russia, secondo Kiev.
Paesi riluttanti, Stati Uniti in particolare
Con molta cautela, il segretario generale della NATO Mark Rutte si è accontentato, prima di questa cena, di ribadire la posizione di principio dell’Alleanza. Il processo che porta all’adesione dell’Ucraina è “irreversibile”, ha ricordato alla stampa, senza tuttavia indicare un calendario.
L’Ucraina vuole affrontare un possibile negoziato di pace con la Russia da una posizione di forza e con sufficienti garanzie di sicurezza. “L’unica garanzia di sicurezza efficace è l’adesione dell’Ucraina alla NATO”, ha assicurato su questo punto il capo della diplomazia estone Margus Tsahkna.
Diversi paesi dell’alleanza, guidati dagli Stati Uniti, sono tuttavia riluttanti a prendere questa “decisione monumentale”, come l’ha definita un diplomatico a Bruxelles.
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