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Arte propone dal 16 dicembre mini-fiction realizzate con l’intelligenza artificiale: quale futuro per la televisione?

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È una piccola rivoluzione nel mondo della televisione: dal 16 dicembre Arte propone una minifiction, Richiestascritto e prodotto utilizzando l’intelligenza artificiale.

La trama di questa serie, composta da dieci episodi da 2 minuti e 50? L’autore pone domande apparentemente banali a un agente conversazionale, Richiesta. Dove sono finite le chiavi del mio scooter? Come scrivere una nota di scuse a un insegnante? Dovremmo credere nel nostro oroscopo? Nel corso dell’episodio, le risposte dell’intelligenza artificiale sono confuse e trasformano il dialogo in uno scambio folle e talvolta delirante.

In un comunicato stampa di Arte, Jocelyn Collages – dietro la serie – spiega: “il principio è utilizzare l’intelligenza artificiale come strumento creativo e non come oggetto di esplorazione. Uno strumento al servizio degli utenti che non intendono farsi spingere nelle ortiche digitali. L’intelligenza artificiale è dirompente e confusa, ma gli esseri umani sono agili. Tocca a entrambi conoscerci a costo di incomprensioni, incomprensioni e persino incidenti relazionali che sono il sale della serie.“.

Un progetto originale che promette di evidenziare le infinite possibilità dell’intelligenza artificiale in termini di narrazione e creazione, ma anche di invitare alla riflessione. La creazione della serie infatti nasce da una riflessione legata all’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa nell’arte.

E l’etica?

Un metodo che non piace a tutti ma che soprattutto preoccupa, come la reazione di sette sindacati e organizzazioni professionali – in rappresentanza di autori e cineasti – che oggi chiedono chiarimenti ad Arte: ” Non vorremmo che ARTE, spesso impegnata nella difesa, promozione e valorizzazione della creazione, si assumesse domani la responsabilità della cancellazione del lavoro creativo di sceneggiatori, grafici, registi e della svalutazione delle loro COMPETENZE.

Pur riconoscendo l’uso dell’intelligenza artificiale per il lavoro sugli effetti speciali e sul suono, sollevano le loro preoccupazioni: quale sarà la remunerazione per l’utilizzo delle opere scritte dagli autori, il rispetto dei loro diritti morali, l’impatto sull’occupazione artistica, il futuro della creazione umana…

Questi professionisti non vogliono vietare l’uso dell’intelligenza artificiale. Lo desiderano”chiarimenti urgenti e impegni chiari a favore di un uso etico dell’IA nella creazione audiovisiva e cinematografica che non sacrifichi il lavoro e le competenze degli autori di cinema, fiction e animazione.”

Arte non ha ancora reagito a queste richieste.

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