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“Il prezzo da pagare sarà terribile”: la forte pressione di Trump su Hamas per la restituzione degli ostaggi a Gaza

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Donald Trump ha avvertito lunedì che il “prezzo da pagare sarebbe terribile” per i gruppi palestinesi nella Striscia di Gaza se gli ostaggi non fossero rilasciati prima del suo insediamento il 20 gennaio.

97 persone sono ancora nelle mani di Hamas.

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Israele e Hamas in guerra

L'avvertimento di Donald Trump. A poche settimane dal suo arrivo alla Casa Bianca, il presidente eletto vuole dimostrare che la sorte degli ostaggi ancora detenuti nella Striscia di Gaza sarà una delle sue priorità. “Se gli ostaggi non verranno rilasciati prima del 20 gennaio (…), il prezzo da pagare sarà TERRIBILE per il Medio Oriente e per i responsabili di queste atrocità contro l’umanità“, ha avvertito il repubblicano su Truth Social, il suo social network. Prima di commentare: “Tutti parlano degli ostaggi tenuti in modo così violento, disumano e contro la volontà del mondo intero in Medio Oriente. Ma sono solo chiacchiere e non c'è azione!”.

“Hamas terrorizza molti paesi, compreso il nostro”

Durante l’attacco senza precedenti dei commando di Hamas del 7 ottobre 2023, 251 persone sono state rapite sul suolo israeliano. A Gaza rimangono 97 ostaggi, 34 dei quali sono stati dichiarati morti dall'esercito. Tra i detenuti ci sono ancora stranieri, sei thailandesi e un nepalese, e diversi con doppia nazionalità. In particolare Edan Alexander, un israeliano-americano che ha festeggiato il suo ventesimo compleanno durante la sua prigionia e il cui video è stato diffuso la settimana scorsa.

Il filmato, di cui non è possibile verificare la data di registrazione, mostra un giovane che chiede di fare pressione sul governo israeliano per il suo rilascio e quello di tutti gli ostaggi ancora tenuti prigionieri a Gaza. Gli Stati Uniti hanno chiamato questo video “crudele promemoria del fatto che Hamas terrorizza molti paesi, compreso il nostro“, in una dichiarazione rilasciata sabato dalla Casa Bianca.

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Durante la campagna presidenziale, Donald Trump ha più volte affermato che avrebbe posto fine al conflitto tra Israele e Hamas, senza mai rivelare un piano in tal senso. La nomina di sostenitori incondizionati come Mike Huckabee, futuro ambasciatore americano in Israele, pro-colonizzazione, sembra preannunciare, salvo sorprese, un assegno in bianco per il primo ministro Benjamin Netanyahu.


T.G

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