“80.000 euro al kg. NUOVO RECORD PER IL PREZZO DELL'ORO. +85% in 5 anni.” L'azienda Or en Cash non perde tempo sulla home page del suo sito e propone subito un appuntamento in una delle sue agenzie. Ce ne sono più di un centinaio in Francia, da Beaune a Bourg-en-Bresse, da Saint-Étienne a Saint-Bonnet-de-Mure, ecc. L'azienda, creata nel 2009 vicino a Lione da Christophe Gerber, rivendica nel 2024 la posizione di numero 1 nell'acquisto di metalli preziosi.
Altre società, come Godot & Fils, fondata nel 1933, condividono il mercato francese del commercio dei metalli preziosi. Con sede a Parigi, dal 2020 aumenta il numero di aperture di filiali, come a Digione.
Un rifugio sicuro
Il prezzo dell'oro è raddoppiato dal 2019, con un'accelerazione dal 2023, analizza la Banque de France. È lei che detiene e gestisce le riserve auree dello Stato. Questa è addirittura una delle sue missioni fondamentali. Perché l'oro brucia? “Questa progressione è paradossale quando l’aumento dei tassi di interesse reali, il rallentamento dell’inflazione e un dollaro forte avrebbero dovuto favorire un declino. Gli acquisti di oro da parte delle banche centrali emergenti ma anche da parte di singoli investitori hanno sostenuto la domanda, spiegando l'aumento dei prezzi, in un contesto di tensioni geopolitiche elevate e persistenti”, indica una nota dell'istituto finanziario pubblicata online questo mese di settembre.
La Banque de France non svolge attività di commercio di oro con privati. Precisa che per loro gli acquisti e le vendite di oro possono essere effettuati presso le banche che dispongono di un dipartimento commerciale, presso i commercianti specializzati in questo commercio o alle aste. Le vendite di oro sono soggette a tassazione speciale.
L'impennata dei prezzi stimola quindi il mercato, in particolare l'offerta di servizi ai privati, che vedono in questo un'opportunità di guadagno. Questo martedì è il dossier del nostro supplemento economico.
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