Lavorare come infermiere psichiatrico è molto più di un semplice lavoro: è una vocazione, e talvolta una vera sfida. Tra il sostegno ai pazienti con disturbi mentali, il sostegno alle famiglie e la gestione delle emergenze emotive, questo lavoro richiede sia competenze tecniche che empatia.
La retribuzione è commisurata alle competenze e agli sforzi richiesti da questa professione? Il sito informativo Infermieri ha pubblicato un rapporto in cui cinque infermieri che lavorano in ambiti diversi condividono e commentano le loro buste paga. Tra loro c’è Laurence, infermiera psichiatrica in un ambulatorio di crisi per bambini e adolescenti a Essonne.
“Il mio stipendio non è all’altezza”
57 anni e laureato nel 1991, Laurence è a quattro anni dal pensionamento anticipato. Attualmente di stanza all’ospedale Barthélemy, a Essonne, si trova al nono piano. La sua busta paga ammonta a 3.204 euro lordi, ovvero 2.755 euro netti. Una cifra troppo bassa, secondo il professionista.
« Finalmente alla fine della mia carriera, dopo 36 anni di attività a tempo pieno, ho scoperto che il mio stipendio non era all’altezza. Lavoro con adolescenti con tendenze suicide, in un contesto di carenza di medici. Se teniamo conto delle difficili condizioni di lavoro e della responsabilità implicata nell’esercizio, lo stipendio rimane basso “, spiega.
Il bonus Ségur, arrivato troppo tardi
Dopo la crisi Covid, nell’ambito degli accordi Ségur de la Santé, è stato concesso un aumento di 183 euro netti al mese a 1,5 milioni di professionisti delle strutture sanitarie e degli EHPAD a partire dal 2021. Laurence ha potuto beneficiare di questo bonus. Tuttavia, si rammarica di un’azione avvenuta un po’ troppo tardi: “ Il bonus Ségur corrispondeva ad una rivalutazione ma è arrivata molto tardi”.
Il sito Infermieri conferma questa sensazione: Per coloro che hanno potuto riceverlo, il bonus Ségur ha rappresentato un progresso, ma gli stipendi restano poco allettanti date le responsabilità e il carico di lavoro. »
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