Colloquio
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L'accademico siro-svizzero Joseph Daher decifra le questioni nazionali e regionali della folgorante offensiva portata avanti da mercoledì 27 novembre da una coalizione di gruppi ribelli contro il regime di Bashar al-Assad.
Per la prima volta dal 2011, la seconda città della Siria, Aleppo, è completamente fuori dal controllo del regime. Specialista del Medio Oriente e professore in visita all'Università di Losanna, Joseph Daher ripercorre l'offensiva lampo lanciata da una coalizione di gruppi ribelli guidati dagli islamici.
Come analizzi questa offensiva?
Penso che il gruppo Hayat Tahrir al-Sham (HTS) abbia saputo cogliere un’opportunità, raccogliendo intorno a sé un certo numero di forze ribelli, composte principalmente da gruppi fondamentalisti islamici nei loro orientamenti politici, in un momento in cui le principali gli alleati del regime siriano sono indeboliti. I russi sono concentrati sulla guerra in Ucraina, mentre l’Iran e gli Hezbollah sono mobilitati in altre parti della regione, a cominciare ovviamente dalla situazione in Libano.
Che ruolo gioca la Turchia, che sostiene alcuni dei gruppi coinvolti in questo attacco?
Alcune forze sono infatti estremamente dipendenti dalla Turchia. Ciò significa che Ankara ha spinto per questo
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