Berry accusa Israele di “palese violazione” del cessate il fuoco

Il capo del parlamento libanese, Nabih Berry, ha denunciato lunedì una “flagrante violazione” da parte di Israele dei termini dell’accordo di cessate il fuoco entrato in vigore il 27 novembre in Libano, mentre sparatorie e attacchi di droni hanno continuato a colpire il sud del Libano durante la giornata. .

In un comunicato stampa, il capo della legislatura, che ha negoziato l’accordo per conto del Libano, ha nuovamente invitato il comitato internazionale incaricato di monitorare l’applicazione dei termini del cessate il fuoco a “lanciare urgentemente la sua missione e obbligare Israele a cessare le sue violazioni e ritirarsi dai territori che occupa”. Questo comitato è composto da Washington, dalla Francia, dalla Forza ad interim delle Nazioni Unite in Libano e dagli eserciti libanese e israeliano.

“Le azioni aggressive” dell’esercito israeliano in Libano rappresentano, secondo lui, una “palese violazione dei termini” dell’accordo, ha aggiunto. Tra queste violazioni ha citato in particolare il fatto che Israele “ha demolito le case nei villaggi di confine”, i raid aerei particolarmente profondi in Libano, come quello della mattina a Haouch el-Sayyed Ali a Hermel, e l’attacco mortale dei droni a Jdeidet Marjeyoun. Sottolinea che sono state denunciate “più di 54 violazioni” “mentre il Libano e la resistenza (Hezbollah e i suoi alleati, ndr) sono pienamente impegnati” a rispettare l’accordo.

Fino ad ora, il partito sciita non ha risposto ai vari attacchi israeliani in Libano avvenuti dopo il cessate il fuoco, stabilito dopo 14 mesi di guerra con Israele e due mesi di mortale escalation dei combattimenti. Questa offensiva ampliata è iniziata il 23 settembre, una settimana prima del lancio di un’offensiva di terra nel sud del Libano.