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Petrolio: prezzi del greggio in rialzo

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Il prezzo del barile di Brent del Mare del Nord, con consegna a febbraio, che è il primo giorno di utilizzo come contratto di riferimento, è salito dell'1,17% a 72,68 dollari. Il suo equivalente americano, il barile di West Texas Intermediate (WTI), con consegna a gennaio, ha guadagnato l’1,5% a 68,78 dollari.

L'aumento per il secondo mese consecutivo dell'attività manifatturiera in Cina è un “timido segnale di ripresa economica dopo l'annuncio di una serie di misure di ripresa alla fine di settembre” nel Paese, spiegano gli analisti.

L’attività manifatturiera in Cina ha continuato la sua traiettoria ascendente nel mese di novembre, secondo un indice indipendente pubblicato lunedì. La Cina è il maggiore importatore mondiale di petrolio e il prezzo dell'oro nero dipende fortemente dalla salute economica del gigante asiatico.

L'elemento determinante della settimana resta la riunione dell'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio e dei loro alleati (OPEC+) rinviata a giovedì. L'intesa dovrà decidere se prolungare o meno l'attuale accordo produttivo, mentre il rinvio dell'incontro, previsto per domenica, sembra legato a divergenze interne sulla strategia da adottare.

I mercati del greggio si aspettano che l'OPEC+ estenda i suoi attuali tagli alla produzione, “ma se decidesse di aumentare l'offerta, potremmo vedere un forte calo dei prezzi”, avvertono gli analisti.

Con l'AFP

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