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“Decine di morti” negli scontri durante una partita di calcio

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Gli scontri sono avvenuti dopo una decisione arbitrale contestata domenica, che ha causato l’invasione del campo da parte dei tifosi.

Télévisions – Redazione sportiva

Pubblicato il 02/12/2024 09:44

Tempo di lettura: 3 minuti

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Il campo di calcio di N’Zérékoré, in Guinea, dove domenica 1 dicembre si è svolto il “Torneo della Rifondazione” organizzato dall’Alleanza dei Giovani Leader Forestali. (Alleanza Facebook dei giovani leader forestali)

Almeno provocati scontri tra tifosi durante una partita di calcio di domenica 1 dicembre “decine di morti” a N’Zérékoré, nel sud-est della Guinea, riferiscono fonti mediche all’AFP. Secondo i testimoni, sostenitori arrabbiati hanno vandalizzato e dato fuoco alla stazione di polizia di N’Zérékoré. “Tutto è iniziato con una sfida alla decisione dell’arbitro, poi i tifosi hanno invaso l’area di gioco”. ha detto all’AFP un testimone, parlando a condizione di anonimato per la sua sicurezza.

“Ci sono un centinaio di morti” lo ha detto all’AFP un medico dell’ospedale regionale, in condizione di anonimato, perché non era autorizzato a parlare ai media. “I corpi sono allineati a perdita d’occhio nell’ospedale, altri giacciono sul pavimento nei corridoi”. ha assicurato.

Dopo alcune ore senza parlare, il primo ministro Bah Oury ha continuato a deplorare “gli incidenti che hanno punteggiato” questa partita. “(…) Il governo segue l’evoluzione della situazione e ribadisce il suo appello alla calma affinché i servizi ospedalieri non siano ostacolati nel prestare i primi soccorsi ai feriti. (…]Il governo pubblicherà un comunicato stampa quando “sarà avrà raccolto tutte le informazioni utili su questi sfortunati incidenti”, ha scritto sul social network.

Secondo la stampa locale e internazionale si trattava di un torneo dedicato al capo della giunta, il generale Mamadi Doumbouya, salito al potere dopo un colpo di stato nel settembre 2021 e da allora diventato presidente. Torneo di questo tipo si è moltiplicato nelle ultime settimane in Guinea, in quelli che vengono visti come eventi a sostegno di una possibile candidatura di Doumbouya alle prossime elezioni presidenziali, previste per il 2025. La giunta si era inizialmente impegnata, sotto la pressione internazionale, a cedere ai civili eletti prima della fine del 2024. Da allora ha fatto sapere che avrebbe infranto la sua promessa.

Molti rappresentanti di Doumbouya si sono recentemente detti favorevoli alla sua candidatura alle prossime elezioni presidenziali. Ma la “carta di transizione” stabilita dalla giunta subito dopo il colpo di stato prevede che nessun membro della giunta possa candidarsi “né alle elezioni nazionali né a quelle locali”. A fine settembre le autorità avevano indicato che tutte le votazioni finalizzate al ripristino dell’ordine costituzionale si sarebbero svolte nel 2025.

La giunta cerca di mettere a tacere ogni forma di dissenso, vietando manifestazioni e media critici. Molti leader dell’opposizione sono stati arrestati, incriminati davanti ai giudici o mandati in esilio. All’inizio di luglio sono scomparsi due leader di un disciolto movimento cittadino che chiedeva il ritorno dei civili al potere.


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