Perché dire che la transizione energetica è una “fake news”?
A mio avviso, la transizione energetica è una “fake news” perché non è ancora iniziata: i combustibili fossili rappresentano ancora più dell’80% dell’energia che consumiamo e la loro quota diminuisce solo con le dosi omeopatiche. Per quello ? Perché l’unica cosa che sappiamo fare è impilare le energie una sopra l’altra invece di sostituirle l’una con l’altra. Ciò significa che non abbiamo mai consumato tanto carbone quanto nel 2023, anche se è il nemico numero 1 nella lotta per ridurre le nostre emissioni di CO2.
L’auto elettrica sì, ma non un’auto elettrica qualunque!
L’auto elettrica è spesso vista come una soluzione miracolosa. Cosa ne pensi?
Niente è mai tutto bianco o tutto nero, ma piuttosto 50 sfumature di grigio. L’auto elettrica non è chiaramente la soluzione miracolosa, ma può essere una soluzione interessante a determinate condizioni: ad esempio, un serbatoio elettrico di oltre 2 tonnellate prodotto in Cina con carbone non è necessariamente rilevante. Deve quindi soddisfare diverse condizioni per essere rilevante e aiutarci a fare a meno della dipendenza dal petrolio, la cui disponibilità è destinata a diminuire irrimediabilmente: essere piccolo e leggero, adatto perfettamente a coprire gli spostamenti quotidiani, essere dotato di un piccolo batteria priva di metalli critici, o comunque meno possibile: litio, manganese, nichel o cobalto. Infine, come tutte le automobili, bisogna cercare di fare il pieno quando si va al lavoro per ridurne i costi ma anche le esternalità come l'inquinamento atmosferico o gli ingorghi.
Perché dici che il petrolio resta essenziale nei trasporti?
Il 95% dei trasporti avviene con il petrolio, trasporto che rappresenta il 60% degli usi: non abbiamo mai fatto meglio in termini di densità energetica e facilità di stoccaggio dato il suo stato liquido a temperatura e pressione ambiente. Sia nei nostri aerei, nelle nostre barche, nei nostri camion, nei nostri autobus o nelle nostre automobili, siamo dipendenti dal petrolio. Solo il treno è riuscito a svezzarsi, anche grazie all'elettricità. Successivamente nella lista ci sono i trasporti quotidiani e locali, che sono i più facili da elettrificare dati i vincoli limitati delle infrastrutture di ricarica e dell’autonomia.
Una questione di coraggio
Cosa propone per una vera transizione energetica?
Per avviare una vera transizione energetica, dobbiamo prima abbandonare i litigi sulle diverse energie per analizzare freddamente e fattivamente la situazione paese per paese al fine di attuare le soluzioni più adatte ai vincoli locali. Oggi si cerca di applicare la stessa ricetta a tutti indistintamente ed evidentemente non funziona. Dovremo anche affrontare con coraggio più della metà del problema, ovvero le nostre importazioni, perché rappresentano la leva più importante per ridurre la nostra impronta di carbonio e, in ultima analisi, le emissioni globali di CO2.
Che messaggio inviate in particolare ai decisori?
La Francia ha un patrimonio storico che le permette di ridiventare una grande nazione industriale: la sua centrale nucleare che i nostri antenati ci hanno lasciato e che ci ha permesso di avere elettricità abbondante, a buon mercato e senza emissioni di carbonio. I vincoli europei legati al mercato elettrico ci hanno fatto perdere questo vantaggio competitivo ma spetta a noi, e in particolare al coraggio dei nostri decisori, riconquistare questo vantaggio competitivo difendendo i nostri interessi piuttosto che quelli degli altri. L’istituzione di una tassa parallela sul carbonio importato potrebbe anche consentire di ridurre il deficit di competitività delle nostre imprese, riducendo al tempo stesso il nostro deficit pubblico e quello commerciale. Insomma, le proposte non mancano: solo coraggio.
Giovedì 12 dicembre, a Terra Botanica (Angers), gli Api days Energie riuniranno esperti, decisori e key player per confrontarsi sulle grandi sfide della transizione energetica. Una giornata imperdibile dedicata alle energie rinnovabili, alla decarbonizzazione e alle innovazioni che daranno forma al nostro futuro. Tra i relatori, Francis Perrin, direttore della ricerca dell'IRIS, l'ex ministro dell'Ecologia Christophe Béchu e l'avventuriero Raphaël Domjan. Saranno rappresentate le principali aziende energetiche e Ademe ospiterà un workshop per aiutare le aziende nel loro processo di transizione. Iscrizioni qui: https://energies.ouest-france.fr/inscriptions/
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