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Il “crimine” dell’eccesso – ladepeche.fr

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È l’uomo che vuole scuotere l’America, conquistare il mondo e, se possibile, lo spazio. Che indossi un papillon o una t-shirt, che nasconda lo sguardo sotto la visiera di un berretto o si metta in mostra in pieno giorno sugli spalti, Elon Musk affascina oggi l’America con il suo feroce desiderio di superare i vecchi codici e tutti questi norme che ostacolano la totale libertà di impresa. Per lui non c’è niente di più importante del suo successo e, tra l’altro, della sua incredibile fortuna: questi circa 348 miliardi di dollari che lo rendono l’uomo più ricco del mondo. Elon Musk non si preoccupa delle mezze misure, è il simbolo perfetto di un’ambizione inestinguibile e, francamente, spaventosa.
Il suo profilo è senza dubbio quello di una persona dotata e baciata dalla fortuna – colui che afferma di avere l’autismo di Asperger. Emigrato negli Stati Uniti all’età di 21 anni, completò gli studi universitari, si appassionò alla fisica teorica e all’ingegneria aeronautica, e diede l’immagine di un genio tuttofare. Cofondatore e amministratore delegato della società di astronautica SpaceX dedita alla corsa verso il pianeta Marte e amministratore delegato dell’azienda automobilistica Tesla specializzata in piccole berline elettriche, prende il controllo del social network Twitter che ribattezza “libera” da ogni moderazione e così apre il campo alla falsa informazione cospiratoria, misogina e xenofoba, sognando lui stesso apertamente di diventare il padrone dell’informazione globale. Infine, grazie alla sua azienda xAI, si impegna a conquistare le menti attraverso l’intelligenza artificiale. Niente sembra fermarlo.
Non a caso Donald Trump lo considera un “ragazzo straordinario”, un “ragazzo geniale” al quale ha affidato la futura “commissione per l’efficienza governativa” – responsabile di tagliare la spesa statale, in particolare tutto ciò che ostacola la volontà di intraprendere, a cominciare dagli aiuti per la transizione energetica e altre normative ambientali. Basti dire che per Elon Musk la parola “libertà” significa innanzitutto la legge del più forte che niente, nemmeno lo Stato, dovrebbe ostacolare: “L’America è una nazione di costruttori. Presto sarai libero di costruire”, ha scritto sul suo account X la sera della vittoria di Donald Trump.
Troppo grande, troppo audace, troppo sicuro di sé, il “ragazzo brillante” che riesce in tutto, ha davvero compreso tutta la brutalità che le sue conquiste comportano? L’uomo è sempre vigilato dal proprio eccesso – questo “crimine” di eccesso che gli dei dell’antica Grecia punivano. Elon Musk potrebbe un giorno essere abbattuto come un semplice mortale che ha osato pensare di essere un dio?

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