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Processo per l’omicidio di Victorine Dartois: le commoventi testimonianze di amici e familiari

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Questo sarà sicuramente ricordato come uno dei pomeriggi più memorabili del processo per omicidio di Victorine Dartois. Si tiene da lunedì 25 novembre davanti alle Assises de l’Isère e questo venerdì gli amici e i familiari di la giovane 18enne uccisa a Villefontaine nel 2020 testimoniato. Ludovic Bertin è accusato di averla uccisa e di aver tentato di violentarla.

Testimoniano per primi due amici di Victorineentrambi sono tra le ultime persone ad aver scambiato SMS, messaggi vocali o al telefono con la giovane donna, mentre lei tornava a piedi dal villaggio della marca Villefontaine il 26 settembre 2020. Entrambi raccontano la loro amicizia con Victorine e la sua risata , presente in tutte le testimonianze di questo venerdì pomeriggio.

La risata di Victorine in tutte le testimonianze

“Era una persona eccezionale che ha lasciato il segno in tutti con la sua risata, la sua allegria e il suo buon umore” inizia una delle sue amiche. “Aveva una risata davvero contagiosa” dice ancora più tardi, quando il presidente le chiede di raccontare com’era Victorine al liceo. Poi è stata la volta della sua migliore amica dai tempi dell’asilo a testimoniare, con molta dignità e riuscendo a non versare una lacrima. “Penso che la sua risata abbia lasciato un segno in molte persone perché aveva una risata incredibile, era un raggio di sole per tutti.”

Lei sta molto dritta, nel suo vestito, e racconta anche come Victorine temeva gli uomini, “una paura che viene dal mondo in cui viviamo, da tutti i mostri che uccidono le ragazze” lei afferma. Dopo di loro tocca alla famiglia della giovane parlare e ancora una volta ritroviamo il volto radioso di Victorine attraverso le loro parole. “Mi manca molto la sua risata”, dice il padre, “aveva una risata fantastica, si sentiva da lontano. La sua risata era radiosa.”

L’imputato con gli occhi bassi

Quando tocca alla madre di Victorine parlare, il presidente la invita a testimoniare seduta, per non cadere. “Boum, boom, boom, il cuoricino di Victorine batte” esordisce la madre, raccontando la sua nascita. Crollata, ritorna nel terrore il 26 settembre 2020, quando gli altri suoi figli partono di notte alla ricerca della sorella. “Boum, boom, boom, il tuo cuoricino è terrorizzato e morirà tra le braccia del tuo assassino, il cui nome è Ludovic Bertin”. conclude, fissando a lungo l’imputato.

Nella boxe, tenne gli occhi bassi durante tutti questi discorsi. Il processo continua per un’altra settimana. L’udienza riprenderà lunedì 2 dicembre alle 9 con l’audizione di un testimone chiave: il migliore amico dell’imputato che lo aveva denunciato alla polizia nell’ottobre 2020. Ludovic Bertin gli aveva confidato. Il suo amico aveva paura che si suicidasse e sentiva che i genitori di Victorine avevano diritto alla verità.

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