l’essenziale
Un uomo è morto questo venerdì 29 novembre 2024 nell’esplosione della sua casa, a Meauzac, nel Tarn-et-Garonne. Per aiutarlo è stato implementato un impressionante sistema di risposta alle emergenze. Aveva 76 anni.
Scena apocalittica questo venerdì a Meauzac. Erano esattamente le 10:02 quando il servizio dipartimentale di vigili del fuoco e di soccorso (SDIS 82) è stato allertato per un’esplosione in un’abitazione con, potenzialmente, due vittime all’interno. Sul posto sono accorsi circa 50 vigili del fuoco, provenienti dai centri di emergenza di Castelsarrasin-Moissac, Lafrançaise, Montauban, Corbarrieu, Montech e Albias.
Una decina di veicoli, due squadre cinofile, l’unità di supporto e ricerca di soccorso (USAR), un pilota di droni, un posto di comando mobile e veicoli di salvataggio delle vittime attraversano i dintorni di questo padiglione di 130 m2 situato sul sentiero de Lestang, a meno di un chilometro da il centro di Meauzac. La casa è per tre quarti spazzata via. Come bonus, è appena scoppiato un incendio nel seminterrato, mentre l’accesso è completamente bloccato dalle macerie.
Unico motivo di soddisfazione: una delle due persone ricercate si trova in un’attività, sana e salva. Resta da trovare il marito, il cui veicolo è stato ritrovato bruciato nel seminterrato. Impossibile contattarlo.
Per diverse ore i cani delle squadre cinofile non hanno segnalato nulla. Utilizzando una terna, i vigili del fuoco hanno estratto, “in maniera chirurgica”, insiste il comandante delle operazioni, le macerie ancora fumanti nel tentativo di localizzare il proprietario del locale. Sfortunatamente, è stato fatto intorno alle 15:00. Si fanno avanti i tecnici dell’identificazione criminale (TIC).
Bombole di propano e acetilene riesumate dalle macerie
Rémy Dabernat aveva 76 anni. Questo ex saldatore professionista che amava armeggiare è stato trovato con la sua maschera protettiva. Nel corso delle operazioni i soccorritori hanno riesumato le bombole di propano e acetilene che probabilmente furono la causa di questa terribile tragedia. Un’ipotesi tanto più plausibile in quanto il padiglione non è collegato al gas di città. Tuttavia, solo l’indagine dei gendarmi della brigata Moissac, che hanno effettuato i primi accertamenti insieme al capitano Julien Depardieu, comandante in seconda della compagnia Castelsarrasin, permetterà di dirlo con certezza.
“Era qualcuno che spesso armeggiava e padroneggiava la sua materia. Ma in realtà, pensiamo che stesse saldando quando tutto è esploso”, confida Julien Lacombe, sindaco di Meauzac, che ha assistito a tutte le operazioni di soccorso in sostegno della famiglia Dabernat. Allo stesso modo, il sottoprefetto Pierre Bressolles ha fatto il viaggio.
“Abbiamo istituito per sua moglie un’unità psicologica che è attentamente monitorata. Ma lei ha insistito per restare lì con i loro figli e sta affrontando lo shock, saluta Julien Lacombe. Il municipio è al loro fianco, sia psicologicamente che materialmente. Questa famiglia può contattarci in qualsiasi momento. »
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