“Lo shock della riapertura”previsto in grande pompa per il fine settimana del 7 e 8 dicembre 2024, sarà “forte come quella del fuoco, ma sarà uno shock di speranza”ha lanciato il Capo dello Stato dopo una passeggiata trasmessa in diretta su diversi canali francesi e internazionali, venerdì 29 novembre.
Durante un discorso nella cattedrale, ha ringraziato i 2.000 collaboratori del “cantiere del secolo”secondo l'Eliseo erano presenti circa 1.300 persone e hanno ricambiato calorosamente gli applausi.
Il ricordo del generale Jean-Louis Georgelin
“Eravate gli alchimisti del cantiere e avete trasformato il carbone in arte”ha osato il presidente. “L’incendio di Notre-Dame è stato una ferita nazionale e voi ne siete stati il rimedio con la volontà, con il lavoro, con l’impegno […] Vhai ottenuto ciò che pensavamo fosse impossibile”ha aggiunto, ricordando coloro che avevano giudicato «fou» O “arbitrario” il termine fissato per la ricostruzione.
Con emozione nella voce, ha salutato la memoria del generale Jean-Louis Georgelin, responsabile del restauro, morto nel 2023.
In una pessima posizione politica, Emmanuel Macron scommette molto su questo incontro, che ha elevato al rango di “Orgoglio francese” con il successo dei Giochi Olimpici della scorsa estate.
Dovrà parlare ancora, questa volta in piazza, il 7 dicembre. Ha invitato anche un gran numero di leader stranieri il prossimo fine settimana nella speranza di renderlo un evento mondiale, ma l'elenco dei presenti non è ancora noto, e Papa Francesco ha preferito recarsi in Corsica una settimana dopo piuttosto che a Parigi.
“Hai mostrato al mondo che nulla resiste all’audacia”, “è un immenso motivo di orgoglio per l’intera Nazione”disse agli artigiani del legno, dei metalli e della pietra, ai ponteggiatori e ai roofer, ai campanisti, ai doratori, agli scultori e persino agli architetti. Sotto i riflettori c'erano anche i mecenati, mentre il progetto di costruzione del secolo, costato circa 700 milioni di euro, è stato finanziato esclusivamente con donazioni.
In questo “cantiere senza precedenti”, “c’era uno spirito di fraternità unico”ha ulteriormente sottolineato. Prima di aggiungere, mentre una nuova crisi politica minaccia: “Voglio che rimanga, che continui. »
Con un percorso in una decina di stazioni, dalla piazza al quadro, passando per la navata, l'incrocio del transetto e la cappella Saint-Marcel, la visita è stata concepita per mostrare le principali realizzazioni di questo progetto titanico. Un vero simbolo, lo stop alla base della guglia, ricostruito identico a quello di Viollet-le-Duc crollato il 15 aprile 2019 alla mondovisione, sollevando un'ondata di emozione globale.
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