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Marsiglia: arrestati tre liceali dopo aver minacciato di morte un insegnante su Snapchat

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Un professore di Marsiglia ha presentato una denuncia lunedì scorso dopo aver minacciato di morte su Snapchat contro lui e suo figlio.

Questo venerdì, la procura di Marsiglia ha annunciato l'arresto di tre studenti delle scuole superiori, due ragazzi e una ragazza di 15 e 16 anni.

Gli investigatori hanno impiegato pochissimo tempo per trovarli. Questo venerdì 29 novembre, la Procura di Marsiglia ha annunciato che tre studenti delle scuole superiori sono stati arrestati nell'ambito dell'inchiesta aperta dopo le minacce di morte perpetrate su Snapchat contro un insegnante di inglese del liceo Rempart-Vinci (7° distretto della città), di età compresa tra sulla cinquantina, e suo figlio, che frequentava l'ultimo anno nello stesso istituto.

Lunedì scorso la docente ha sporto denuncia contro X e ha denunciato i fatti alle autorità. Secondo Le Figaro (nuova finestra), che aveva rivelato la vicenda all'inizio della settimana, il professore aveva visto uno screenshot di un gruppo Snapchat denominato “Rampart 5”, in riferimento al nome del liceo, in cui almeno un partecipante al gruppo proponeva di “portatelo giù” così come suo figlio.

Nella sua denuncia, l'insegnante ha affermato che “un clima di razzismo, antisemitismo, cospirazione e negazionismo all'interno di una delle sue classi”che lo aveva portato a reagire qualche giorno prima. Un evento che ricorda il caso Samuel Paty (nuova finestra).

I tre adolescenti si sono riferiti questo venerdì

I tre adolescenti, due ragazzi e una ragazza di 15 e 16 anni, sono stati deferiti oggi, al fine di essere presentati davanti al giudice dei minorenni per un'udienza di colpevolezza, davanti alla procura minorile del tribunale giudiziario di Marsiglia per atti qualificati come morte scritta minaccia basata sull'orientamento sessuale e minaccia di morte scritta contro una persona che detiene pubblici poteri.

L'accusa ha chiesto la messa sotto controllo giudiziario per uno e una misura educativa giudiziaria provvisoria per gli altri due. Oltre ai moduli di riparazione penale nel quadro delle misure educative provvisorie, le richieste prevedono, per tutti e tre, il divieto di frequentare la scuola, il divieto di entrare in contatto con le vittime e il divieto di portare armi.

Reazioni forti

Fino a lunedì la vicenda aveva suscitato forti reazioni. “Il rettore dell'accademia prende molto sul serio la questione. L'insegnante ha sporto denuncia e il preside del liceo ha presentato una denuncia al pubblico ministero”. aveva indicato a TF1/LCI il dipartimento comunicazione del rettorato, precisando che“È in corso un'indagine della polizia.”Tutela legale e sostegno psicologico” sono stati proposti al professore, ha aggiunto il rettore.

“Nella scuola della Repubblica non è accettabile nessuna minaccia, nessun attacco contro un insegnante” aveva denunciato in un comunicato stampa il presidente della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Renaud Muselier, dicendo di restare “accanto agli insegnanti, l’ultima difesa contro la cospirazione, il razzismo e l’antisemitismo.


Aurélie SARROT

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