L’esercito israeliano ha presentato questo venerdì una valutazione dettagliata dell’operazione “Frecce del Nord” condotta contro Hezbollah in Libano. Secondo questi dati, in tutto il territorio libanese sono stati colpiti più di 12.500 obiettivi, di cui circa 1.500 in profondità: un migliaio nella Valle del Libano e 360 nella stessa Beirut.
Tra gli obiettivi presi di mira ci sono più di 1.600 centri di comando e un migliaio di installazioni militari. L’esercito israeliano afferma di aver preso di mira in particolare la forza Radwan, l’unità d’élite di Hezbollah, distruggendo 150 dei suoi depositi e 160 dei suoi quartier generali.
Le forze israeliane affermano di aver inferto un duro colpo alle capacità operative del movimento sciita. Secondo le loro stime, Hezbollah ha perso più del 70% della sua flotta di droni e gran parte delle sue capacità di fuoco.
Dall’accertamento materiale emerge il sequestro di oltre 155.000 equipaggiamenti, tra cui 12.000 droni e armi esplosive, 13.000 sistemi missilistici (anticarro, contraerei e lanciatori), nonché 121.000 apparecchiature elettroniche e documenti.
Sul piano umano, l’IDF afferma di aver eliminato circa 2.500 terroristi Hezbollah, tra cui Hassan Nasrallah e 13 alti dirigenti. Le perdite includono anche 4 comandanti di divisione, 24 comandanti di brigata, 27 comandanti di battaglione, 63 comandanti di compagnia e 22 comandanti di plotone.
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