Le tensioni stanno raggiungendo il culmine nell’Assemblea nazionale, in vista di un potenziale 49-3 e di una mozione di censura lunedì.
Era previsto. L’Assemblea nazionale non è riuscita in tempo ad esaminare le centinaia di emendamenti alla proposta di legge che abroga la riforma delle pensioni, il cui iter parlamentare si è quindi fermato ieri sera a mezzanotte.
Sostenuto dalla LFI come parte della sua nicchia parlamentare, questo testo che prevedeva di ridurre l’età pensionabile legale a 62 anni si è scontrato con una strategia classica, ma redditizia, da parte del campo presidenziale, che consisteva nel soffocare il testo presentandone centinaia emendamenti. La sinistra, tuttavia, ieri pomeriggio si è rallegrata per una vittoria simbolica, poiché l’Assemblea nazionale ha respinto a larga maggioranza una serie di emendamenti che ostacolano questa abrogazione.
La sessione si è conclusa in un’atmosfera elettrica, culminata in un incidente causato dal deputato moderno Nicolas Turquois con il suo collega della LFI Antoine Léaument.
Il Parlamento è sotto i riflettori perché il primo ministro potrebbe ricorrere al 49-3 per la legge finanziaria e affrontare una mozione di censura della sinistra, che il Raggruppamento Nazionale continua a minacciare di votare nonostante un certo numero di concessioni annunciate da Michel Barnier .
Questa minaccia è presa molto sul serio, anche alla Borsa di Parigi, dove la prospettiva di uno scenario del genere ha fatto oscillare il CAC 40 questa settimana.
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