“Erano circa le 9:45 quando l’ho visto. Ero in macchina, andavo al lavoro, dice Laura. All’inizio pensavo di avere un’allucinazione. Mi sono voltato e mi sono fermato sul ciglio della strada, avvertendo. Mi sono spostato nel traffico per evitare di essere investito. All’inizio non ero sicuro se fosse morto o no. Non ho osato avvicinarmi troppo. Si è fermato un signore, ho chiamato la polizia. Me lo hanno fatto ripetere due volte, avranno fatto fatica a crederci anche loro! E poi sono andato a lavorare… È improbabile che sia arrivato lì da solo. Il mare è lontano e ci sono molti campi intorno, ecc. », Testimonia la giovane donna che ha pubblicato un annuncio per allertare gli automobilisti sulla pagina Facebook Trégor Goëlo Blue Fear.
Possibili conseguenze legali
“Improbabile che l’animale sia arrivato lì con i propri mezzi”, questa è anche l’intima convinzione dell’associazione Acmom (Associazione per la conservazione dei mammiferi e degli uccelli marini) della Bretagna, con sede a Brest e che agisce per conto della National Stranding Rete. La notizia del ritrovamento, diffusa sempre tramite i social network, ha innescato tutta una catena di procedimenti. E ha messo in rete l’Osservatorio Pelagis di La Rochelle (17), che ha immediatamente allertato il suo corrispondente.
“L’animale verrà esaminato e sottoposto a necroscopia”, assicura Acmom. O nei locali dove è stato trasportato dai servizi tecnici di Ploubazlanec, che hanno dovuto rimuoverlo per motivi di salute, oppure a Ploufragan, allo Zoopole.
A seconda delle conclusioni e tenendo conto dello status di protezione di cui gode la specie nel territorio, si potrebbe contattare l’Ufficio francese per la biodiversità. Con in gioco possibili conseguenze legali.
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