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Contro il Twente l’Unione deve finalmente vincere la sua prima partita europea per decollare: “Questa Europa League è un obiettivo vero, non un bonus”

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gabbiano

L’Europa League è un obiettivo importante, non un bonus.

Non essere tra i ventiquattro qualificati sarebbe una delusione per un club che è alla terza stagione europea e ha fatto vedere buone cose nelle prime due, superando ogni volta il primo turno. “Personalmente non vedo questa Europa League come un bonus, ma come un vero obiettivo. E penso che sia così per tutto il club. Mi piace giocare a queste partite del giovedì sera.”insiste Noah Sadiki, seduto accanto al suo allenatore. Se l’inizio del campionato è stato complicato, al punto che il club di Bruxelles ha subito quattro sconfitte e due pareggi in sei partite – preliminari di Champions League compresi -, è anche perché non è riuscito a tirar fuori una prestazione completa come quella prodotto in campionato contro il Genk poco prima della sosta per le Nazionali, per esempio.

Focus sul Twente, l’avversario europeo dell’Unione… anch’egli uscito frustrato dalle prime partite di Europa League

Diversi elementi spiegano questo scarso record matematico, nonostante prestazioni che avrebbero meritato di meglio: in primo luogo, il fatto che Sébastien Pocognoli deve fare i conti con un’altra lista in Coppa dei Campioni. La squadra che gioca la domenica in Lega Pro e che ha regolarmente mostrato un volto attraente, anche se i risultati sono discontinui, è orfana di David, Lapoussin, Lazare e Terho. Assenze che si aggiungono agli infortuni di Castro-Montes, Teklab e François. E, come bonus, questo giovedì a due giocatori incerti: Machida e Rodriguez. Senza tutto ciò, la gamma a disposizione del personale è minore.

Sali di livello

Ma se la dirigenza deve interrogarsi sui motivi per cui in questa lista europea non figurano alcuni asset – come la mancanza di giocatori formati nel club -, parlare solo di assenti significherebbe nascondere, implicitamente, le prestazioni incompiute dei presenti. Le esclusioni di Mac Allister a Istanbul e di Fuseini contro lo Slavia, il fallo di mano di Moris contro la Roma, il mancato inizio di gara a Midtjylland, e la complessiva scarsa precisione degli attaccanti sotto porta: il Saint-Gillois non può solo incolpare stessi per non essere riusciti a ottenere tre punti prima.

I nuovi arrivati ​​dalla zona offensiva, Khalaili, Fuseini, Boufal, Ait El Hadj, perfino Niang, non hanno apportato nulla di concreto. “Non voglio limitarmi a tredici o quattordici nomi nel profondo.”risponde T1. “A tutti è stato dato un numero significativo di partite da mostrare. Poi i giocatori hanno la responsabilità di fare bene e sappiamo che in Coppa dei Campioni c’è un certo livello e che le aspettative ci sono. Alcuni stanno iniziando ad adattarsi e a comportarsi bene.” I detentori di questa trasferta quinta in Eredivisie, che cercano anche la prima vittoria in sei partite europee, dovranno alzare il livello e mettere finalmente in campo una buona prestazione.

Obiettivo da 8 punti

La buona notizia è che c’è ancora speranza perché, a metà percorso, avere quattro unità ti permette di essere in questa famosa top 24, il che suggerisce che otto punti potrebbero essere sufficienti. Quindi ne restano sei. Idealmente sette, per essere sicuri. Mentre il programma proporrà poi Nizza, Braga e la trasferta dei Glasgow Rangers. Sì, è arrivato il momento di vincere finalmente, per non ritrovarti di fronte ad una missione impossibile.

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