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Reportage Il gruppo, leader mondiale degli pneumatici, ha appena annunciato la chiusura degli stabilimenti di Cholet e Vannes, lasciando senza lavoro 1.254 persone. La causa: l’aumento della concorrenza cinese e l’impennata dei costi energetici. Un ulteriore passo avanti nella deindustrializzazione della Francia?
E “stipendio dignitoso” per i 132.000 dipendenti Michelin nel mondo: in aprile, questa promessa, la prima per una multinazionale, ha permesso al patron del gruppo francese di pneumatici, Florent Menegaux, di sedurre una parte della sinistra. Meno di un anno dopo, non è altro che uno slogan vuoto, deriso su uno striscione che decora il cancello di una fabbrica abbandonata: “Stipendio dignitoso? Licenziamento indecente. »
Da quando hanno saputo, il 5 novembre, della chiusura “entro l’inizio del 2026” Nello stabilimento Michelin di Cholet (Maine-et-Loire), che impiega 955 dipendenti, un centinaio di dipendenti si alternano giorno e notte in un picchetto di sciopero allestito all'ingresso del sito. “Arrivato giovane e motivato, lasciato logoro e danneggiato, ci dovete più che discorsi e carità”, si legge su una delle pareti della fabbrica. A Vannes (Morbihan), 299 persone…
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