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Morte di Loïc Louise a La Ferté-Saint-Aubin: l’ex gendarme fa appello alla sua condanna

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L’ex gendarme, riconosciuto colpevole di omicidio colposo e condannato martedì a due anni di carcere, ha presentato ricorso contro la sua condanna. Loïc Louise è morto il 3 novembre 2013 a La Ferté-Saint-Aubin, dopo aver ricevuto due scariche Taser.

L’ex vice gendarme volontario del plotone di sorveglianza e intervento della gendarmeria (Psig) di Orléans, condannato per la morte di Loïc Louise nel 2013, a La Ferté-Saint-Aubin, ha fatto appello alla sua condanna, martedì 26 novembre, a due anni in carcere, conferma la Corte d’appello di Orléans.

L’ex militare, che oggi ha 36 anni, è stato processato il 1° ottobre 2024 dal tribunale di Orléans, che ha emesso la sua decisione il 26 novembre. Ha poi spiegato in tribunale di non sentirsi responsabile della morte dello studente 21enne della Reunion.

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Due colpi di Taser

La sera del 3 novembre 2013, i gendarmi sono intervenuti a La Ferté-Saint-Aubin a causa di una rissa scoppiata a margine della serata. Alcolizzato al momento dei fatti, Loïc Louise ha ricevuto due scariche Taser, una delle quali è durata 17 secondi (la durata regolamentare è di 5 secondi).

È richiesto un anno con sospensione della pena

L’autopsia ha concluso che è morto per asfissia dopo rigurgito del bolo gastrico, in seguito a disturbi cardiovascolari.

I giudici hanno ritenuto che questo colpo sparato dall’ex gendarme fosse un “colpo qualificato”. L’accusa aveva chiesto una pena detentiva a un anno con sospensione della pena.

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